Sono lontanissimi i tempi in cui Giuseppe Conte e Matteo Salvini erano Presidente del Consiglio e vice Presidente del Consiglio di uno stesso governo. I due oggi si fronteggiano a livello politico senza esclusione di colpi. Il leghista nei giorni scorsi aveva addirittura parlato di possibile esposto in Procura per il comportamento del capo dell'esecutivo in riferimento agli accordi del MES, rilevando addirittura la possibilità che si possa configurare un reato di 'alto tradimento'. La replica del Presidente del Consiglio è stata quella di annunciare querela per calunnia, invitando il numero uno del Carroccio a rinunciare all'immunità parlamentare, contrariamente a quanto fatto per il caso Diciotti.
Salvini, però, ha replicato che l'immunità non l'ha mai avuta. A ciò ha aggiunto una certa sorpresa per il fatto che un avvocato arrivi a questo tipo di conclusioni sbagliate.
Conte invita Salvini a rinunciare all'immunità
Conte che, attualmente si trova all'estero, ha annunciato che la prossima settimana andrà in Parlamento a relazionare sulle vicende del MES. Lo farà, a suo dire, per spazzare via tutte le mezze verità o menzogne che sarebbero state messe in circolo. Rispetto all'ipotesi che il suo ex ministro possa rivolgersi alla giustizia affinché esamini il suo comportamento, Conte ha avuto una reazione piuttosto piccata. "Salvini - ha dichiarato - vada in Procura a fare l'esposto". Successivamente ha manifestato l'intenzione di utilizzare anch'egli vie legali: "Io non ho l'immunità, non sono parlamentare.
Lui ce l'ha, ne ha già approfittato per il caso Diciotti, lo querelerò per calunnia, veda di non approfittarne più".
Salvini dice che Conte non sa cosa fare
"Io - ha replicato Salvini - non ho mai avuto l'immunità parlamentare". "Per essere un avvocato - ha commentato - è confuso o ignorante". In riferimento ai fatti citati da Conte risponde sottolineando la peculiarità del caso: "Il caso Diciotti è una scelta politica mia e di tutto il Governo a difesa dei confini e dell'orgoglio e della sicurezza dell'Italia".
Rispetto all'ipotesi che possa ricevere una querela per diffamazione il leghista non sembra essere preoccupato: "Da un Presidente del Consiglio ci aspettiamo soluzioni, non minacce, non querele. Faccia quello che vuole".
L'affondo di Salvini su Conte arriva anche su temi che esulano dalla vicenda: "La mia preoccupazione è che su Alitalia non sa cosa fare, su Ilva non sa cosa fare, sulla crisi aziendale non sa cosa fare.
Sui trattati europei, sulla giustizia e sulla manovra economica non sa cosa fare". Dopo questo scambio acceso, non resta che attendere come si evolverà la vicenda ed in che modo i due protagonisti sceglieranno di risolvere i loro dissidi.