Matteo Salvini, al momento, guida il partito a cui i sondaggi riconoscono il maggiore consenso in Italia. Il leader della Lega, però, è anche e soprattutto un personaggio mediatico. Una figura costruita con uno sfruttamento massimale dei social dettato dall'organizzazione della così detta "bestia", ossia il gruppo di persone che si occupa della sua comunicazione, ma anche da una presenza televisiva costante. Il Fatto Quotidiano ha dedicato una pagina alla cosa, andando ad indagare il pensiero di alcuni tra i più autorevoli giornalisti televisivi riguardo alla presenza del numero uno del Carroccio in tv.
Tra coloro i quali si sono espressi c'è stato Corrado Formigli. La sua Piazza Pulita è una trasmissione che non accoglie mai Salvini come ospite, una scelta che, a quanto pare, arriva direttamente dall'ex Ministro.
Salvini, per Formigli, invitato anche per lo share
Già in passato Formigli, anche nel corso della sua trasmissione, aveva posto l'accento sul fatto che Salvini ritenesse opportuno non andare ospite di Piazza Pulita.
Quasi come se si trattasse di un calciatore impegnato nel turn over, il conduttore sottolinea la cosa: 'Piazzapulita non contribuisce al minutaggio di Salvini in tv, visto che da anni non viene più da noi". Riguardo al presunto presenzialismo dell'ex Ministro nelle reti televisive evidenzia come diversi colleghi (''probabilmente a ragione' sottolinea) lo ritengano come un potenziale strumento per incrementare di qualche punto lo share.
Formigli preferirebbe si evitassero i tappeti rossi
Formigli ha modo anche di muovere qualche appunto a colleghi e redazioni che, invece, hanno modo di confrontarsi con lui in maniera frequente. Per il giornalista ci sarebbe 'pigrizia'. "Vedo trasmissioni - ha detto - che lo invitano tutte le settimane e gli fanno la solita una domanda".
Il conduttore di Piazzapulita, tuttavia, evidenzia come, secondo lui, non sia uno scandalo invitarlo spesso. Tuttavia, ritiene che la sua presenza meriterebbe un altro approccio dai colleghi. A suo avviso bisognerebbe metterlo davanti "a reportage ed inchieste sul sul suo ministero". Il concetto è che, secondo lui, ogni intervista a Salvini debba essere organizzata per fargli, come evidenzia lui, "delle domande vere, senza che invece che gli siano stesi tappeti rossi e lo si metta a sedere sulla solita poltrona di velluto".
Arriva, perciò, da parte di Corrado Formigli una critica neanche troppo velata verso colleghi che per diversi motivi a suo avviso, di rendere difficile la vita a Salvini nel confronto televisivo. Scena che, a quanto pe, non è destinata ad arrivare a breve negli studi di Piazzapulita.