Dopo le dimissioni del Ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, il premier Giuseppe Conte ha scelto di sdoppiare le funzioni. Sono state così assegnate le deleghe alla Scuola e all'Università, che adesso rappresenteranno due ministeri autonomi. Erano diverse le persone che venivano viste come possibili candidati per le due posizioni, ma alla fine a scegliere è stato il Presidente del Consiglio. I nomi scelti sono quelli di Lucia Azzolina del Movimento Cinque Stelle per la Scuola, e quello di Gaetano Manfredi, rettore dell'Università di Napoli, per l'Università.
Sta, però, facendo particolarmente rumore una lettera pubblicata da La Repubblica, a firma di Massimo Arcangeli. Si tratta di colui il quale ha presieduto la commissione per l'accesso al ruolo di dirigente scolastico che si è trovata a dover esaminare il neo Ministro della Scuola lo scorso giugno per la sua candidatura. Un concorso superato dalla grillina, ma, secondo l'esaminatore, non in maniera così brillante. Fa particolarmente effetto lo 'zero' rimediato in informatica, così come l'insufficienza in inglese nelle prove svolte.
L'esaminatore Arcangeli scrive a La Repubblica
Massimo Arcangeli, nel corso della sua lettera indirizzata a La Repubblica, ricorda dichiarazioni di Lucia Azzolina che non brillarono per arguzia.
In particolare, lo scorso 2 giugno fece rumore il fatto che un'esponente della Commissione Istruzione, come il neo Ministro, dovesse prendere parte ad un concorso pubblico afferente al ramo statale di cui si occupava a livello parlamentare. In quel caso, in un'intervista a L'Espresso, secondo quanto riporta Arcangeli, la Azzolina aveva auspicato che l'esame orale potesse essere anonimo, forse poiché imbarazzata dalla sua posizione.
Chiaramente un'interrogazione orale anonima non è cosa facilmente fattibile. L'esaminatore, ricordando queste parole, ha scelto di non fare troppa ironia, a parte un commento sarcastico ma breve: "Mi sono immaginato esaminandi incappucciati, dispositivi per modificarne la voce, registrazione del voto d'esame mediante acquisizione delle impronte digitali".
Azzolina non bene in informatica e inglese
Arcangeli sottolinea che la Azzolina, pur facendo cadere nel vuoto una domanda sull'interculturalismo, se l'è cavata, dimostrando di conoscere la normativa. Tuttavia, la stoccata presente nello scritto di La Repubblica è relativa a presunte carenze in discipline come l'informatica. In particolare, si legge , che Arcangeli nutre riserve rispetto alla possibilità che si possa affidare il Ministero della Pubblica Istruzione (divenuto solo della Scuola, nel frattempo) a chi avrebbe queste gravi lacune. Quello che, evidentemente, colpì Aracangeli fu la circostanza descritta secondo cui la donna scelta da Giuseppe Conte, non riuscì a rispondere ad alcun quesito relativo ad argomenti informatici.
"Al punto - si legge - da strameritarsi uno zero". L'esaminatore non perde, inoltre, occasione di sottolineare di avere chiare reminiscenze di quell'esame. Non a caso riporta come in inglese non andò meglio: "Il voto della Azzolina fu il più basso fra quelli della mattinata: 5 su 12"."Scusate se è poco" commenta ironicamente Arcangeli. Adesso toccherà al futuro confermare o meno le perplessità di Arcangeli sulla nomina del nuovo Ministro.