Dopo l'abbandono di tre senatori, che sono passati alla Lega, si teme un rischio esodo all'interno del M5S. Altri parlamentari infatti sembrerebbero tentati, secondo quanto riporta il quotidiano Il Messaggero, dal passaggio verso il Carroccio, ed avrebbero oltretutto non completato le procedure di restituzione dello stipendio. Tra questi ben sette senatori: Bogo Deledda, Anastasia, Ciampolillo, Di Marzio, Di Micco, Giarrusso, Lorefice.
Rischio esodo di parlamentari nel M5S
La pressione della Lega è forte sul Movimento Cinque Stelle. Secondo il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo, il partito di Salvini sta ascoltando gli sfoghi di molti pentastellati eletti in Parlamento specie nei collegi del sud Italia.
Ben sette senatori del M5s ancora non sono in regola con la restituzione dello stipendio e non hanno ancora versato un euro. Tra questi troviamo Vittoria Bogo Deledda, Cristiano Anastasi, Lello Ciampolillo, Luigi Di Marzio, Fabio Di Micco, Michele Giarrusso e Pietro Lorefice.
I vertici del pensano di intervenire affinché si mettano tutti quanti in regola entro la fine del 2019, pena sanzioni disciplinari che possono includere anche l'espulsione. Contro i sette senatori, tutti eletti nei collegi del sud Italia, il rischio non si ferma alle sanzioni disciplinari e potrebbe andare avanti anche in tribunale con minacce di pignoramenti. Sia alla Camera che al Senato inoltre, secondo le stime dei tesorieri, un parlamentare su tre non ha ancora proceduto del tutto alle restituzioni.
La Lega non sta a guardare, e come riporta Simone Canettieri sul Messaggero, il passaggio al partito di Matteo Salvini potrebbe sicuramente garantire maggiore tranquillità ai parlamentari, i quali non dovrebbero preoccuparsi di restituire e rendicontare gli stipendi.
I rischi per il governo
Risulta evidente come questo possibile mini esodo possa compromettere le sorti del governo giallorosso.
I numeri infatti si assottiglierebbero e il Parlamento potrebbe far venir meno il suo appoggio su varie misure. Basti pensare all'autorizzazione a procedere che il Senato dovrà votare il prossimo anno nei riguardi di Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti, oppure al via libera al referendum sul sistema elettorale maggioritario voluto e promosso da Roberto Calderoli.
E si possono ipotizzare anche conseguenze sulle elezioni regionali in Emilia-Romagna e in Calabria del prossimo 26 gennaio.
E bisogna anche considerare i dubbi di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, sul concedere l'autorizzazione a Salvini. Comunque il capo politico Luigi Di Maio è a conoscenza della manovre del Carroccio e sembra preoccupato, ma in pubblico dimostra sicurezza e tranquillità.