Il capitano della nave Ong Lifeline ha annunciato con un tweet di aver ricevuto la notifica di una maxi multa da parte dello Stato italiano. Claus Peter Reisch sarà così costretto a pagare 300.000 euro pera aver violato il divieto di ingresso in acque territoriali italiane, nella fase in cui vigeva la regola dei porti chiusi sostenuta da Matteo Salvini. Sempre al leader della Lega è riconducibile l'inasprimento delle norme che hanno portato ad una sanzione così sostanziosa nei confronti del comandante dell'imbarcazione. Si tratta, infatti, degli effetti del decreto Sicurezza bis.

Il capitano ha annunciato l'intenzione di ricorrere contro il provvedimento, sottolineando, però, quanto economicamente impegnativo sia affrontare tutte le battaglie legali che lo stanno riguardando.

I fatti risalgono a fine agosto

Secondo quella che è la ricostruzione fornita da Repubblica, ad essere sanzionato sarebbe stato un salvataggio di migranti effettuato a fine agosto con la Marie Eleonore. L'imbarcazione, tra l'altro, risulta essere ferma nel porto di Pozzalo per un sequestro determinato sempre dalle regole disposte dai decreti scurezza. La notizia del provvedimento è stata diffusa dallo stesso Claus Peter Reisch. Attraverso il suo profilo Twitter ha, infatti, pubblicato la foto della notifica proveniente dalla Prefettura di Ragusa.

Decreti sicurezza bis all'attenzione del governo

Il commento del diretto interessato ha lasciato intendere una certa amarezza per il trattamento ricevuto. "Purtroppo - ha scritto in tedesco - dopo la battaglia un'altra battaglia. Sono stato multato in modo incredibile in Sicilia. Farò ricorso ma nel frattempo è tutto molto costoso".

Nei giorni scorsi, infatti, era riuscito ad ottenere l'assoluzione dalla Corte d'Appello di Malta per una vicenda analoga e che lo aveva visto coinvolto con l'imbarcazone Lifeline. Nel frattempo occorrerà capire cosa ne sarà dei decreti sicurezza bis. L'insediamento del Conte bis ha portato con se anche le intenzioni di modifiche nei confronti delle norme volute da Matteo Salvini.

In questo lo scontro è di ordine ideologico e politico. Da un lato ci sono le correnti sovraniste che equiparano le Ong a degli autentici taxi del mare, sovvenzionati da finanziatori occulti con imprecisati interessi. Dall'altro quelle opposte che lodano l'iniziativa di chi dedica la propria vita per salvare quella degli altri. Adesso, no resta che attendere per capire quello che accadrà. Nel frattempo le sanzioni per Ong e capitani delle imbarcazioni continuano ad arrivare per effetto delle leggi vigenti e disposte dai contestati decreti sicurezza bis.