L’intervista di Matteo Renzi a Porta a Porta, andata in onda su Rai 1 nella tarda serata di mercoledì 19 febbraio, sta monopolizzando l’informazione, mediatica e social nella giornata di giovedì 20. La minaccia di staccare la spina al governo Conte, tenuta ancora in piedi dal leader di Italia Viva e, soprattutto, la proposta di votare tutti insieme per una riforma elettorale incentrata sul cosiddetto “Sindaco d’Italia”, stanno facendo molto discutere. Quasi tutti i leader politici considerano quest’ultima solo un tentativo di ‘buttare la palla in tribuna’ da parte dell’ex rottamatore per non rispondere sulla crisi dell’esecutivo che molti osservatori considerano già in atto.
Il capo politico del M5S, Vito Crimi, così come il Segretario del Pd Nicola Zingaretti e il capo delegazione Dem a Palazzo Chigi, Dario Franceschini, hanno utilizzato parole durissime. Chi, invece, cerca già di guardare oltre è Diego Fusaro, convinto che Matteo Renzi e Matteo Salvini si stiano preparando per “governare insieme”.
Renzi a Porta a Porta lancia la proposta del ‘Sindaco d’Italia’
Comodamente assiso sulla poltrona dello studio Rai di Porta a Porta, Matteo Renzi non ha staccato la spina al Governo Conte come in molti forse si aspettavano. Ha deciso, al contrario, di tenerlo ancora appeso ad un filo. Certo, il leader di Italia Viva ha confermato la volontà di sfiduciare il Ministro della Giustizia in quota M5S, Alfonso Bonafede, in caso di mancata modifica della riforma della prescrizione.
Atto che provocherebbe una immediata crisi. Ha pure chiesto la cancellazione del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia pentastellato. Ma ha anche ribadito la sua fiducia, seppur a tempo, nei confronti del Premier. La proposta di mettere in piedi una sorta di governo istituzionale per varare l’introduzione del ‘Sindaco d’Italia’, ovvero l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, è stata però la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Le reazioni alle parole di Matteo Renzi, Crimi: ‘Chiarisca se sta con Salvini, Berlusconi e Meloni’
L’ospitata di Matteo Renzi nel salotto di Bruno Vespa ha suscitato una infinita serie di reazioni politiche, più o meno negative. Il più duro di tutti è stato forse il capo politico reggente del M5S, Vito Crimi. “Stasera abbiamo assistito all'ennesima pagliacciata in tv da parte di chi ha paura e cerca costantemente la fuga - ha commentato Crimi sul suo profilo Fb - non è possibile accettare ricatti e minacce di sfiducia ad un nostro Ministro da chi dice di stare in maggioranza.
Chiarisca se si ritiene parte di una maggioranza o se invece sta con Berlusconi, Salvini e Meloni, visto che continua a votare con le opposizioni”.
Da Enrico Mattei ai due Mattei, Renzi e Salvini. Che - non ce ne stupiremmo - si preparano a governare insieme, o comunque a battersi insieme, sotto l'egida di Verdini. Segnatelo. E ne riparleremo tra qualche mese.
— Diego Fusaro (@DiegoFusaro) February 20, 2020
Diego Fusaro: ‘Da Enrico Mattei ai due Mattei, Renzi e Salvini’
Insomma, secondo il M5S, Matteo Renzi si sarebbe già posto in un certo senso all’opposizione visto che, come ha ricordato Vito Crimi, sul tema della riforma della prescrizione ha già votato più di una volta con il centrodestra nelle commissioni parlamentari.
Il sospetto degli addetti ai lavori è infatti quello che Renzi sia disposto persino ad allearsi con Matteo Salvini pur di continuare a contare qualcosa nel panorama politico italiano. O, almeno, la pensa così Diego Fusaro. Il filosofo di formazione hegeliana e marxiana pubblica un breve, ma corrosivo, tweet in cui si dice quasi certo che Renzi e Salvini si stiano preparando a “governare insieme”. Fusaro scomoda persino il nome dell’ex presidente dell’Eni Mattei, morto in circostanze misteriose nel 1962 in un incidente aereo. “Da Enrico Mattei ai due Mattei - cinguetta Fusaro - non ce ne stupiremmo - si preparano a governare insieme, o comunque a battersi insieme, sotto l'egida di Verdini. Segnatelo. E ne riparleremo tra qualche mese”. Insomma, secondo il fondatore di Vox Italiae, dietro all’operazione Renzi-Salvini ci sarebbe Denis Verdini”.