Lo scontro tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi sta assumendo sempre più i contorni del giallo. Nelle ultime ore la crisi sembrava rientrata, con il leader di Italia Viva e il Presidente del Consiglio giunti precipitosamente ad una pace armata, dopo giorni di durissimi botta e risposta sul tema della prescrizione. Renzi resta però fermo sulle sue posizioni e non voterà la riforma Bonafede. Un atteggiamento che, come scrive Tommaso Labate sul Corriere della Sera, potrebbe portare alcuni suoi senatori a compiere un doppio ‘salto della quaglia’ per tornare all’ovile del Pd e continuare a sostenere Conte evitando così le temutissime elezioni anticipate che, per loro, vorrebbero dire la perdita della poltrona di Palazzo Madama.

In questa ingarbugliata situazione, con il Premier che avrebbe più volte contattato il Capo dello Stato Sergio Mattarella per decidere sul da farsi, si getta a gamba tesa Paolo Becchi. Il docente genovese, infatti, si permette di dare un consiglio non richiesto a Renzi: un “governo istituzionale” sarebbe l’unico modo che ha per fare politicamente fuori il suo avversario.

La ‘dritta’ di Paolo Becchi a Matteo Renzi: ‘Da escludere che voglia tornare a votare’

“Un governo istituzionale per far fuori Giuseppe Conte, la dritta di Paolo Becchi a Matteo Renzi”. Si intitola così un fondo firmato a quattro mani dal professore genovese e da Giuseppe Palma, pubblicato sul quotidiano Libero domenica 16 febbraio.

Becchi si sente di escludere assolutamente l’eventualità che il leader di Italia Viva “faccia cadere Conte per tornare a votare”. Decisione che andrebbe contro il suo stesso interesse perché, con la riduzione del numero dei parlamentari e la legge elettorale Rosatellum in vigore, rischierebbe di “non toccare più palla”, politicamente parlando.

Quindi, questa la tesi dell’ex M5S, avrebbe “bisogno di tempo per recuperare consensi”.

‘Renzi e Conte incompatibili, uno dei due deve scomparire’

Le cose cambierebbero per Matteo Renzi in caso di approvazione di una legge elettorale totalmente proporzionale. Fatto che gli permetterebbe, forse, di porsi come “ago della bilancia” anche nella prossima legislatura.

Intanto, però, prosegue Paolo Becchi nella sua analisi, continuare a fare parte della maggioranza giallorossa rischia di logorarlo, data la insostenibile incompatibilità esistente tra lui e il Premier Conte. L’unica soluzione possibile al momento, secondo Becchi, è che uno dei due scompaia. Ecco spiegato il tentativo dell’ex Segretario Pd di far cadere Conte per sostituirlo con qualcun altro. Ma questa ipotesi appare “non praticabile” allo stesso Becchi. Così come gli sembra fantascienza Politica un’alleanza dei renziani con il centrodestra, se non altro perché mancano i numeri in Parlamento.

Esiste una ‘terza via’ per Renzi: ‘Governo istituzionale’

Ma forse, continua Paolo Becchi, per Matteo Renzi non tutto è perduto perché esisterebbe una “terza via”, ovvero quella di un cosiddetto “governo istituzionale” sostenuto da “tutti quelli che ci stanno”.

Becchi porta come esempio il governo Ciampi (1993-94) che fu sostenuto “da quasi tutti i partiti”. Scelta obbligata dettata dal fatto che, chiosa Becchi, “Renzi ha bisogno di tempo per costruire il suo progetto politico di nuovo centro, ma deve sbarazzarsi al più presto di Conte”, suo unico vero rivale in quella parte del campo politico.