Il 16 febbraio alle 17:00, il leader della Lega Matteo Salvini ha preso parola nell’Auditorium del Palazzo dei Congressi all’Eur, tra gli applausi di milletrecento persone. Dopo diversi interventi contro l’Europa, i partiti politici avversari e le Sardine, in ultima battuta, si è espresso sull'aborto e su come le straniere in Italia si approfittino del nostro sistema sanitario gratuito per l’interruzione di gravidanza. In quanto leader di un partito di destra e -secondo gli ultimi sondaggi elettoriali dell'Istituto Ixè- in lieve perdita di consensi, Salvini ha voluto affrontare negativamente il comportamento degli immigrati nel nostro paese e ha cercato di puntare il dito contro le donne straniere, facendo confusione su un tema delicato come l'aborto.
Il leader della Lega ha affermato: “Qua bisogna essere seri. Qualcuno ha preso il pronto soccorso come il bancomat sanitario per farsi gli affari suoi senza pagare una lira, ed è ora di smetterla che ci siano migliaia di cittadini non italiani che campeggiano in pronto soccorso. Che hanno preso il pronto soccorso come l’anticamera di casa loro. Non è possibile, perché non pagano una lira, alla terza volta che ti presenti paghi.”
Ha aggiunto: “Perché, c’è, e questo è a Milano e non a Roma, mi hanno segnalato, e noi stiamo approfondendo, delle infermiere e delle dottoresse del pronto soccorso, che alcune donne, né di Roma né di Milano, si sono presentate per la sesta volta, per la sesta volta per un’interruzione di gravidanza.
Ed ha concluso: “Ora, io non entro nel merito alle scelte che competono solo alla donna. Non è compito mio né dello Stato dare lezioni di morale o di etica a chiunque, ed è giusto che sia la donna a scegliere per se stessa e per la sua vita, però non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita evidentemente incivile per il 2020”.
PD e M5S contro le parole di Salvini sull’aborto
Le reazioni del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle sono state dure, soprattutto perché il leghista non si è reso conto che, così dicendo, si stava dimenticando della strenua lotta delle donne italiane degli anni '70, per ricevere pieni diritti sul proprio corpo. In più, ha dato informazioni non accurate alla platea, dichiarando che per abortire bisogna semplicemente raggiungere il pronto soccorso e fare richiesta quando, in realtà, ci si deve rivolgere ad un consultorio ed affrontare un travagliato iter con medici ed infermieri.
Così, alcuni esponenti politici della sinistra e del centro-sinistra hanno trovato le affermazioni di Salvini opinabili ed hanno contrattaccato all’offesa dei diritti delle donne.
I parlamentari del M5s si sono subito pronunciati ed hanno affermato: "Tentativo inaccettabile di delegittimare diritti delle donne con le sue parole sull’aborto, Salvini dimostra ancora una volta di voler portare l’Italia indietro di decenni rispetto ai diritti delle donne conquistati con fatica e grandi battaglie. Se si vuol parlare oggi di aborto, si dovrebbe parlare delle difficoltà ancora incontrate da tante donne, ad esempio per mancanza di personale non obiettore negli ospedali”. In una nota hanno aggiunto: “Ma, evidentemente, a Salvini tutto questo non interessa o gli è sconosciuto: tant’è vero che parla di pronto soccorso quando questi luoghi non hanno nulla a che vedere con l'iter di chi si rivolge alla sanità per abortire.
Dopo il mito degli ospedali veneti aperti anche di notte, un’altra conferma che Salvini farebbe bene a evitare di parlare di cose che non conosce”.
In effetti, i grillini hanno sempre avuto forti scontri con il leader della Lega sui diritti e le pari opportunità, anche quando erano alleati in governo. Ad esempio, nel marzo del 2019, il Senatore leghista aveva partecipato al Convegno di Verona contro l’aborto e contro i diritti Lgbt mentre diverse voci parlamentari del M5s esprimevano il loro dissenso. In quell’occasione, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dichiarava: “Il Convegno di Verona sposta le lancette dell'orologio sulla concezione della donna indietro di qualche secolo".
Anche Nicola Fratoianni, Segretario della Sinistra Italiana, è rimasto basito in seguito alle ultime affermazioni di Salvini e ha scritto su Facebook: "Provo sconcerto per un politico che si mette a sindacare sulla vita delle donne” Ed ha aggiunto: “Non mi sorprende che dica che dopo che ti presenti la terza volta nei pronto soccorsi devi pagare.
L'idea che il servizio sanitario nazionale nel nostro Paese sia universale e garantito sempre a tutti, a certa destra non è mai andata giù. E poi provo vergogna per quest'uomo che si sta spingendo davvero oltre il senso del ridicolo, raccontando fandonie. Ma secondo voi gli aborti si fanno nei pronto soccorso?"
Salvini la spara ogni giorno più grossa perché è in difficoltà. Con offese, teorie stravaganti e numeri a casaccio.
Per fortuna nei pronto soccorso italiani non ascoltano le sue provocazioni.
Giù le mani dalle donne.
Giù le mani dalla sanità italiana.#aborto
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) February 16, 2020
Nemmeno il Segretario del Partito Democrato Nicola Zingaretti si è risparmiato ed ha commentato: "Salvini come al solito fa confusione e dice bugie e aggredisce le donne italiane.
I problemi dell'Italia sono tanti, non si devono mettere in discussione i diritti ma mettere in campo politiche per la natalità, investire in consultori, asili nido gratuiti e sull'assegno familiare perché questo è un paese a crescita zero". Ed in seguito ha twittato: “Salvini la spara ogni giorno più grossa perché è in difficoltà. Con offese, teorie stravaganti e numeri a casaccio. Per fortuna nei pronto soccorso italiani non ascoltano le sue provocazioni. Giù le mani dalle donne. Giù le mani dalla sanità italiana.”
Decidere di abortire per una donna è una scelta difficile.
Lo “stile di vita incivile” è quello di un uomo che pur di raccattare qualche voto offende e strumentalizza le donne rimettendo in discussione i loro diritti #Aborto
— laura boldrini (@lauraboldrini) February 17, 2020
Così anche Laura Boldrini è intervenuta: “Decidere di abortire per una donna è una scelta difficile.
Lo stile di vita incivile è quello di un uomo che pur di raccattare qualche voto offende e strumentalizza le donne rimettendo in discussione i loro diritti".
In seguito Salvini ha realizzato una diretta su Facebook per placare gli animi degli oppositori, ed ha commentato: “Figurati se Salvini si mette contro l'aborto o contro il divorzio, sono l'ultimo che può dare lezioni. Semplicemente raccolgo il grido di allarme che arriva da tanti pronto soccorso, consultori e centri aiuto alla vita che chiedono di fare il possibile per tutelare la vita. A fronte di certi eccessi e abusi di chi, mi segnalano, di interruzioni di gravidanza per la quinta, sesta volta, ritengo che una comunità non possa far finta di niente, sembra così strano?”
Salvini sembra essere molto confuso sul tema dell'#aborto, a giudicare dalle sue dichiarazioni di ieri.
Ma, visto che insiste a volerne parlare, facciamo chiarezza: magari può essergli utile. pic.twitter.com/bynpUPgAzk
— Beatrice Brignone (@beabri) February 17, 2020
Ma le forze politiche della sinistra sono tornate a controbattere e la Segretaria di Possibile Beatrice Brignone ha twittato:”Di fronte a consultori depotenziati, agli obiettori in aumento, alla mancanza di politiche per le famiglie Salvini se la prende contro chi ricorre all’aborto: ignorando la legislazione in vigore, colpevolizzando le donne, negando il diritto di scelta”.
Gli aborti in Italia
In effetti, una legge che regolamenta l’aborto esiste già in Italia, la 194, e fu istituita il 22 maggio 1978 dopo dure lotte da parte dei gruppi femministi italiani. La legge delinea che una donna può abortire solo nei primi 90 giorni e, per scopi terapeutici, anche nel quarto e quinto mese. Inoltre, non è concesso interrompere la gravidanza con una semplice richiesta in pronto soccorso ma bisogna rivolgersi ai consultori, affrontando visite, colloqui e lunghe tempistiche. Il servizio è garantito a tutte le donne che soggiornano sul territorio italiano, anche a quelle straniere, le quali possono richiedere un codice STP (stranieri temporanei presenti) senza esibire il documento di identità.
Garantire la salute, il diritto all'#aborto e l'autodeterminazione: è lo stile di vita che vorremmo.#save194 #legge194 #assuntisubito pic.twitter.com/DORTJ0T37n
— CGIL Lombardia (@CGILLOMBARDIA) February 17, 2020
Nonostante esista una legge che protegge il diritto delle donne ad abortire, in Italia è sempre stato difficile affrontare un’interruzione di gravidanza, non solo per il pesante iter da affrontare in consultorio, ma soprattutto per la notevole quantità di medici obiettori. Secondo l’ultimo rapporto ministeriale del 2017, nel 2016 in Italia il 70% dei ginecologi era obiettore ed in Molise la percentuale rasentava il 93%.
Dal momento che in Italia gli aborti legali sono in calo, in aprile sono state condotte le ultime ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità sull’abortività clandestina.
Si è affermato che in Italia l’abortività illecita è molto presente sul territorio con 15.000/20.000 aborti illegali all’anno per le donne italiane, e fra i 3000/5000 per le donne straniere.
In riferimento all’attività di aborti illeciti nel mondo, nel 2018, la United Nations Population Fund aveva evidenziato la forte correlazione tra il controllo della riproduzione e l’uguaglianza di genere, ed affermava: “Le donne e le ragazze che possono scegliere e controllare la loro vita riproduttiva hanno accesso a migliore educazione, possono trovare un buon lavoro e fare scelte libere informate in tutte le sfere dalla vita. Le loro famiglie e le società sono anche economicamente più forti e i loro figli, se decidono di averne, sono più sani e istruiti e questo aiuta a interrompere la spirale della povertà e innesca un ciclo di prosperità che si riversa sulle generazioni successive”.
Quindi, ad oggi, è stato riscontrato che la maggior parte delle donne che hanno affrontato un’interruzione di gravidanza, lo hanno fatto quasi sempre per ragioni economiche, nonostante nei paesi più avanzati esistano vari programmi di assistenza che, però, non sono ancora in grado di risollevare le famiglie dalla povertà in queste situazioni instabili e dargli la possibilità di crescere un figlio.
Infine, oltre all’abortività clandestina esiste un altro grave fattore, specialmente in paesi poco avanzati su questi temi, come l’Italia: la contraccezione. La dottoressa Alessandra Kustermann, primario della clinica ginecologica Mangiagalli di Milano, nell’intervista rilasciata a Repubblica nel 2018, aveva affermato: “È molto grave che in Italia non si faccia educazione ai sentimenti, che è qualcosa di più grande della sessualità.
I ragazzi italiani non hanno strumenti per apprendere e il nostro paese si fa notare per una bassa propensione all’uso di anti-concezionali”
Salvini fa confusione su un tema delicato come l'aborto ed ottiene ancora una volta piena visibilità
Dopo il dibattito sui social, il leader del Carroccio si è espresso anche di fronte ai giornalisti, i quali hanno tentato di comprendere quale fosse lo scopo del suo discorso al Congresso, ed hanno domandato: “Sono numeri di emergenza secondo Lei? Cioè, sono più le donne che fanno un uso indiscriminato dell’aborto rispetto alla discussione di un principio? E quindi ne vale la pena discutere un principio?" Altri hanno aggiunto: "Però, secondo Lei, in questo modo lo Stato non invade la libertà individuale?" Ed ancora: ”Quindi la soluzione è il pagamento, come diceva Lei?”
Salvini, però, ancora una volta non è stato chiaro nelle sue intenzioni, tra ripetizioni ed interruzioni, dopo aver consigliato più volte ai giornalisiti di andare a parlare coi medici ai pronto soccorso e non con lui, ha concluso con una nuova affermazione: "La soluzione è la prevenzione, è la cultura, perché l'aborto non è un sistema contraccettivo."
Così, alcuni personaggi influenti come il giornalista Padellaro o lo stesso deputato parlamentare Zingaretti, hanno visto in quest’ultima azione di Salvini il tentativo di rimontare in vetta ai sondaggi elettorali, ingraziandosi la capitale. In effetti, negli ultimi mesi, il leader della Lega ha perso un leggero consenso, soprattutto per le manifestazioni delle Sardine, nate a Bologna e presenti anche a Roma in occasione del Congresso della Lega all’Eur, mentre esprimevano grande dissenso nei confronti dei decreti di sicurezza.
Per questo –spiega l'ex ministro Emma Bonino- Salvini “ogni giorno la spara più grossa”, per lasciare tutti indignati ed ottenere piena visibilità, non solo facendo “titoli in prima pagina ma pure quelli in seconda".