'Lo sceriffo', come è soprannominato il governatore Vincenzo De Luca dai tempi in cui era sindaco di Salerno, l'ha spuntata. In Campania è arrivato il momento della stretta sulle prescrizioni per contenere i casi di contagio da Coronavirus e contrastare la condotta irresponsabile di alcuni.

De Luca ha chiesto e ottenuto dal governo Conte la presenza dell'Esercito sul territorio regionale. De Luca aveva già fatto divieto nei giorni scorsi di qualsiasi forma di attività motoria o ludica, anche all’aria aperta, prevedendo la quarantena per i trasgressori, misura che ora il governo sta pensando di imporre sul territorio nazionale.

Intanto, il bollettino sanitario di ieri in Campania registrava 641 pazienti contagiati nella Regione Campania e 22 deceduti.

De Luca, 'Subito l'Esercito'

La linea dura di De Luca ha vinto. Da giorni, il governatore aveva fatto richiesta in una lettera scritta al premier Conte, ai ministri di Interno e Difesa, e al capo della Protezione civile, di misure ancor più restrittive per fermare il contagio da coronavirus. Dopo un colloquio telefonico con il premier Giuseppe Conte e con i ministri dell’Interno, Luciana Lamorgese, e della Difesa, Lorenzo Guerini, De Luca ha ottenuto la presenza dell'Esercito sul territorio campano per il massiccio controllo dei dispositivi governativi.

"I quartieri vanno militarizzati, ovviamente nel senso normale.

Bisogna avere le forze dell’ordine, che devono fare multe, e chi viene multato viene messo in quarantena. Ma sono necessari anche reparti dell’Esercito, attrezzati e protetti, che servono a scoraggiare la mobilità non consentita. Non possiamo più essere Italia del ‘mezzo mezzo’ e del ‘fare finta’", ha detto De Luca, invocando misure meno timide per contrastare assembramenti di cittadini e sanzionare trasgressioni alle prescrizioni imposte in sede nazionale e regionale.

"Diventa quindi ancora più urgente la necessità di avere sul territorio unità delle Forze Armate a supporto delle Forze dell'Ordine, per il rispetto delle misure sanitarie adottate, ha scritto De Luca.

In un post sulla sua pagina ufficiale Facebook, il governatore ieri ha annunciato che le Forze Armate interverranno di volta in volta nelle aree segnalate in Campania, con misura ed equilibrio, ma anche determinazione.

"Non è possibile estendere il servizio all'intero territorio italiano, ma vi sono aree in cui è necessario dare un segnale di fermezza e anche di repressione rispetto a comportamenti irresponsabili'', la ferma convinzione di De Luca. Tra l'altro, il Tar ieri gli ha dato ragione respingendo il ricorso di un privato cittadino contro l’ordinanza regionale che vieta l’attività sportiva nei parchi e all’aperto perché incompatibile con l'emergenza sanitaria in corso e per il rischio di contagio gravissimo sull'intero territorio regionale.

De Luca, l'attacco del sindaco De Magistris

L'Esercito già c'è, no al terrorismo psicologico: il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha contestato la linea dura del governatore De Luca nel corso di un'intervista al programma di Gaia Tortora, Omnibus, su La7.

De Magistris ha detto che l'Esercito è già al lavoro con le forze dell'ordine che pure svolgono un lavoro importante. Per il sindaco, complessivamente, la città sta rispondendo bene, rispettando le norme restrittive, anche se "bisogna ancora far capire a qualche irresponsabile che bisogna stare a casa, perché ne usciamo prima". Il terrorismo psicologico non aiuterebbe di fronte a una situazione che non si risolverà in breve tempo. "E' bene mandare messaggi forti, rigorosi, ma credo non sia necessario far sparare la gente dai cecchini, non stiamo ancora a questo, i controlli di polizia già ci sono, in condizioni di serenità e di tenuta democratica del nostro Paese", ha anche aggiunto.

De Magistris ha invece puntato il dito contro la situazione della sanità regionale che desta ansia: "Fino a qualche giorno fa - ha detto - in tutta la Campania, sei milioni d'abitanti, c'erano 334 posti di terapia intensiva e di rianimazione.

Ora si sta facendo la corsa ad allestire altri posti letto, che per maggio dovrebbero arrivare a 500 e invece dovrebbero essere 1500". Il sindaco ha parlato di medici lasciati dall'inizio senza mascherine che si stanno contagiando e stanno diventando diffusori del virus. Per De Magistris, "In Campania la preoccupazione principale non è usare il mitragliatore contro chi va a fare la spesa, ma è fare presto ad aumentare i posti letto di terapia intensiva". Il sindaco ha denunciato che in questi anni è stata smantellata la sanità pubblica, sono stati ridotti di di due terzi i posti letto in Campania, e ora si devono fare ordinanze per portare posti letto, ventilatori, medici e infermieri.

De Luca, al via lo screening di massa

Il governatore della Campania ha anche annunciato uno screening di massa, test rapidi e kit che la Regione sta acquistando. I tamponi verranno fatti inizialmente al personale sanitario in prima linea, poi nelle aree sociali più esposte a contatti e ai soggetti asintomatici.

Ma lo strumento principale di lotta al contagio, ha ribadito De Luca, è la responsabilità di ogni cittadino e il rispetto rigoroso delle normative in vigore. A Napoli aumentano le persone denunciate per violazione delle disposizioni anti-Coronavirus: sono 4482 a dieci giorni dal decreto 'io resto a casa'.