La diffusione del Coronavirus in Italia comincia a preoccupare direttamente anche molti volti noti della Tv, del giornalismo e della Politica. È anche il caso di Vittorio Feltri, il fondatore del quotidiano Libero, che a giugno compirà 77 anni, il quale prevede un immediato futuro non certo roseo per il nostro Paese.

Ospite di Mario Giordano nella puntata di Fuori dal coro andata in onda martedì 10 marzo, il giornalista bergamasco punta il dito contro i cosiddetti "esperti", i quali avevano assicurato che il coronavirus fosse poco più di un'influenza, salvo poi accorgersi che non era affatto così.

Vittorio Feltri parla di coronavirus a Fuori dal coro

"Certamente sono stupito di quello che sta succedendo - afferma Vittorio Feltri in collegamento video con lo studio Mediaset di Fuori dal coro - perché si pensava che il coronavirus, almeno stando a tante dichiarazioni di esperti o presunti tali, doveva essere poco più di un'influenza. Invece qui è una tragedia, altro che poco più di un'influenza".

Insomma, secondo il direttore di Libero, i "presunti esperti" - come li definisce lui - non ci avrebbero proprio azzeccato nel definire come semplice influenza il virus che sta terrorizzando ormai tutto il pianeta e mettendo in crisi l'economia globale.

Feltri: 'Coronavirus sottovalutato e snobbato'

"Il coronavirus è stato sottovalutato?", lo incalza allora Mario Giordano, ansioso di ricevere una risposta ancor più polemica. "Evidentemente sì - gli dà subito ragione Feltri - sottovalutato e anche, diciamo, snobbato". Una "cosa terribile" secondo uno dei decani del giornalismo italiano, perché "poi ci siamo invece accorti che questo virus galoppa e passa di persona in persona".

Vittorio Feltri è turbato dal fatto che continui ad aumentare il numero dei contagi: "Aumentano i morti, aumenta tutto - prosegue nel suo sfogo - e noi che siamo dei poveracci che assistiamo a questo sfacelo non abbiamo molte speranze di uscirne presto".

'Non gradisco i provvedimenti anti coronavirus ma sarò ubbidiente'

La critica di Vittorio Feltri ai cosiddetti "esperti" coinvolge, naturalmente - anche se il giornalista non fa nomi - l'azione del governo e gli interventi finora compiuti dalla politica per cercare di arginare la propagazione del coronavirus.

Ma, forse un po' a sorpresa, Feltri si dimostra un cittadino coscienzioso e ligio alle direttive che arrivano dall'alto: "Sono sicuramente favorevole a questi provvedimenti che sono anche abbastanza drastici - afferma infatti facendo riferimento al decreto del governo Conte che, di fatto, rende tutta l'Italia zona rossa - però non posso gradirli, almeno questo potrò dirlo, sarò ubbidiente".