Il Coronavirus continua ad essere il tema principale per i media italiani. L'Italia osserva con il fiato sospeso l'evoluzione dei contagi e attende di capire come si svilupperanno le cose. Se ne è parlato anche nel corso della trasmissione di Rete 4 Quarta Repubblica e tra gli ospiti c'era Alessandro Meluzzi. Il medico psichiatra, noto opinionista televisivo, ha ancora una volta evidenziato quelli che potrebbero essere i rischi di un fenomeno virale che rischia di mettere al collasso la ricettività del sistema sanitario nazionale. Meluzzi ha posto, inoltre, l'accento sul fatto che l'Italia oggi si trova con il paradosso di avere strutture insufficienti a fronteggiare il problema, a fronte di grandi spese in altri settori come quelli dell'accoglienza.

Ricciardi parla di necessità di potenziare la ricettività di terapia intensiva

Ormai è noto come il coronavirus, nell'80% dei casi, rappresenti un qualcosa di asintomatico o comunque gestibile agevolmente sotto il controllo medico. Secondo le statistiche oggi disponibili, però, si è arrivati a stabilire che circa un quinto dei contagiati può avere complicazioni e necessità di andare in terapia intensiva. La grande sfida è, al momento, quella di limitare i contagi, in maniera tale da non mettere in difficoltà la ricettività sanitaria nazionale. Nel corso di una partecipazione alla trasmissione L'aria che tira, Walter Ricciardi ha rivelato che, in Italia, ci sarebbero circa 5000 posti in terapia intensiva, uniformemente distribuiti sul territorio nazionale.

Il consigliere esecutivo dell'Oms e, in questa fase, stretto collaboratore del Ministro della Salute Roberto Speranza, ha rivelato che bisognerà attivarsi per potenziare le strutture, affidandosi anche a posti di terapia sub-intensiva che potrebbero essere sufficienti per trattare alcuni dei casi più complicati tra i pazienti contagiati da coronavirus.

Con terapia sub-intensiva si intendono trattamenti di ventilazione senza strumenti invasivi. Secondo rianimatori anestesisti e pneumologi si tratterebbe di un trattamento sufficiente ad affrontare gli effetti del virus.

Meluzzi critico per spese in altri settori

Il rischio che il coronavirus possa aumentare considerevolmente come fenomeno virale esiste.

Qualora ci si trovasse con tanti malati obbligati ad andare in terapia intensiva, il sistema sanitario nazionale potrebbe non avere strumenti sufficienti a contrastare l'emergenza. In tal senso si registra la preoccupazione abbastanza evidente di Alessandro Meluzzi che, nel corso di Quarta Repubblica, si è scagliato contro alcune scelte politiche degli ultimi anni. "Ma che Paese è - ha chiesto polemicamente - quello che spende milioni in barconi e non spende per i letti e le rianimazioni, lasciando gli italiani nella m...?". Parole che suonano come una critica, in vista di una potenziale carenza di posti in terapia intensiva. L'obiettivo resta ovviamente quello di evitare il più possibile il propagarsi dei contagi, scongiurando questa eventualità.