L’Eurogruppo ha trovato un accordo definitivo sul Mes. Così titolano tutte le maggiori testate italiane, Ansa compresa. A dare l’annuncio ufficiale è stato su Twitter il Ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire. Ma in Italia le reazioni della Politica a questa notizia sono state contrastanti. A cominciare proprio dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale ha sottolineato la necessità di attivare anche il Recovery Fund allo scopo di contrastare in modo veramente efficace la crisi economica in atto. La notizia dell’intesa sul Mes raggiunta in Europa ha però fatto infuriare diversi esponenti della destra sovranista come Giorgia Meloni, Paolo Becchi e Antonio Maria Rinaldi.
Ma anche da sinistra, come nel caso di Stefano Fassina, non sono mancate critiche.
Accordo sul Mes, l’annuncio del ministro francese Le Maire e la reazione di Conte
Dopo mesi di un teso tira e molla, le istituzioni europee sembrano avere finalmente raggiunto un accordo su quali strumenti finanziari migliori utilizzare per contrastare la drammatica crisi economica in atto. Come appena accennato, al termine della riunione dell’Eurogruppo di venerdì 8 maggio, il Ministro delle Finanze transalpino Bruno Le Maire ha dichiarato con soddisfazione che è stato “raggiunto un accordo su una linea di credito di 240 miliardi di euro per gli Stati che lo desiderano”. Ma l’attivazione del Fondo Salva Stati, il Mes, non è ritenuta sufficiente dal Premier italiano Conte il quale “la sfida cruciale è quella di tradurre in realtà il segnale politico sul Recovery Fund, prima che sia troppo tardi per le economie e per la società del nostro continente”.
Il MES è un trattato internazionale, non un programma UE. Non basta una lettera di Gentiloni o un vago impegno politico per cambiarlo, serve unanimità Stati eurozona. La trappola per topi si sta facendo più raffinata, ma temo rimanga una trappola per topi: https://t.co/cvue4l3EZN pic.twitter.com/zbtsedNKlO
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) May 8, 2020
La reazione di Giorgia Meloni: ‘Mes trappola per topi’
Inevitabili le reazioni contrarie nel nostro Paese alla notizia che anche l’Italia potrà fare ricorso al Mes se lo riterrà opportuno.
A ribellarsi alla decisione dell’Eurogruppo sono stati diversi esponenti della destra definita ‘sovranista’. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha ricordato che il Mes è solo “un trattato internazionale, non un programma Ue”. Per questo, ha aggiunto, “non basta una lettera di Gentiloni o un vago impegno politico per cambiarlo.
Insomma, secondo la Meloni il Mes è una “trappola per topi che si sta facendo più raffinata” anche se “temo rimanga una trappola per topi”.
Con il #MES approvato, e a cui saremo costretti a fare ricorso, il futuro che ci attende è quello della Grecia. Con il virus sono morte circa 30.000 italiani, con il MES sarà un popolo intero a morire. E il popolo non può neppure scendere in piazza a urlare il proprio dissenso.
— Paolo Becchi (@pbecchi) May 9, 2020
I commenti di Becchi, Rinaldi e Fassina
Durissimo contro il Mes anche l’ex M5S Paolo Becchi. Il docente universitario genovese si è detto sicuro che “con il Mes approvato, e a cui saremo costretti a fare ricorso, il futuro che ci attende è quello della Grecia”.
Ancora più critico si è dimostrato Antonio Maria Rinaldi. “Il Mes sarà non solo condizionale, ma con la troika preventiva”, ha denunciato l’europarlamentare leghista. Ma il ricorso al Fondo Salva Stati non viene visto come fumo negli occhi soltanto da destra. Anche Stefano Fassina si è detto infatti convinto che “la lettera di Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovskis non evita la trappola del Mes” perché “il punto non sono le condizioni di accesso, ma quanto avviene dopo l’accesso”.
Qui, motivo perché la lettera di @PaoloGentiloni e @VDombrovskis non evita la trappola nel #Mes : il punto non sono le condizioni di accesso, ma quanto avviene dopo l’accesso. #Covid https://t.co/f3oHR7oB2u
— Stefano Fassina (@StefanoFassina) May 8, 2020