Lilli Gruber e Alberto Bagnai protagonisti di un confronto serratissimo a Otto e mezzo. Il senatore della Lega e la conduttrice si confrontano sui più scottanti temi dell’attualità Politica ed economica. A cominciare naturalmente dalle trattative in corso in Europa per decidere quali strumenti finanziari adottare per cercare di uscire al più presto dalla crisi provocata dalla diffusione del coronavirus. Bagnai ovviamente si trova a suo agio nel suo campo, quello dell’economia, ma Lilli Gruber non è da meno e lo incalza colpo su colpo. Il momento culminante della discussione si raggiunge però quando Bagnai cita il caso delle intercettazioni dei magistrati contro il suo leader Matteo Salvini.
La giornalista prova a interromperlo e tra i due è scontro.
Alberto Bagnai ospite di Lilli Gruber
Nella serata di sabato 23 maggio il senatore leghista è ospite di Lilli Gruber, in collegamento video con lo studio di Otto e mezzo. La conduttrice gli domanda subito a bruciapelo se in questo momento la Lega sia diventata più o meno europeista. L’economista si lancia in una analisi della situazione globale dove, a suo modo di vedere, sta uscendo invece rafforzato il tema della “difesa della sovranità”. Per quanto riguarda il Recovery Fund, Lilli Gruber ricorda a Bagnai che la Lega continua ad essere totalmente contraria sia a quello che all’attivazione del Mes. “Se fossero soldi a fondo perduto perché siete contrari?”, chiede al suo ospite.
“Lei è stata una parlamentare e quindi sa benissimo di cosa sto parlando, solo una piccola puntualizzazione - ribatte Bagnai - non accetto la considerazione della onorevole Gualmini (europarlamentare Pd, anche lei ospite di Otto e mezzo ndr) secondo la quale la Lega sarebbe espressione di un bisogno di protezione su base etnica.
Personalmente non mi sento razzista”. Ne nasce una diatriba tra i due.
Lilli Gruber incalza Bagnai: ‘Parliamo di Salvini’
“All’inizio della puntata le ho chiesto se ora siete più o meno europeisti”, così Lilli Gruber riprende a punzecchiare il suo ospite. “Parliamone”, le risponde Bagnai impettito. “Parliamone, ma questo lo dice lei, però poi il suo leader Salvini è meno possibilista”, attacca stizzita la giornalista che poi cita le parole del leader leghista pronunciate il 27 marzo scorso: “L’Ue è un covo di serpi e sciacalli, prima sconfiggiamo il virus e poi se serve salutiamo l’Europa senza neanche ringraziare.
Difficile poi andare al tavolo della trattativa con gli altri Stati Ue”, chiosa la conduttrice.
Il caso intercettazioni infiamma il dibattito
Bagnai replica secco puntando però il dito contro il governo Conte, vero responsabile dello stallo delle trattative con l’Europa. Non certo la Lega. “Quando voi eravate al governo in Europa non ci andavate per niente e quindi eravamo proprio in braghe di tela”, lo gela però Lilli Gruber. Ma il senatore non si scompone e comincia a elencare con precisione le proposte avanzate dal suo partito sul tema, difendendone inoltre l’azione di governo. “Si può essere d’accordo o meno, si può pensare come pensano certi magistrati che Salvini sia una m… per aver difeso i confini del Paese”, parte al contrattacco citando il caso delle intercettazioni.
“Aspetti, però lei mi cambia continuamente tema”, prova a stopparlo ancora Lilli Gruber ma senza successo. “Io penso che gli ascoltatori sappiano che su una chat di magistrati Salvini è stato definito così, con l’aggiunta che ‘ha ragione lui ma dobbiamo fermarlo’”, si riprende infatti la parola Bagnai.