Luca Zaia, chiamato a commentare la vicenda legata alla liberazione di Silvia Romano ha fatto capire che al momento nella sua testa ci sono priorità maggiori rispetto alla questione legata all'attivista. Il governatore del Veneto lo ha specificato nell'ambito di una conferenza stampa legata all'emergenza sanitaria in cui il Veneto è sembrato essere una delle regioni che meglio ha saputo rispondere alle sollecitazioni di una pandemia senza precedenti nella storia recente.
Zaia sottolinea che certi luoghi sono pericolosi
Il presidente della Regione Veneto è anche uno gli uomini più rappresentativi di Lega, motivo per il quale la sua opinione può essere considerata degna di considerazione a livello della Politica nazionale.
C'è addirittura chi lo vede in grado di insidiare la leadership di Matteo Salvini.
Tuttavia, a sollecitare Luca Zaia ad esprimersi sulla vicenda è stata una domanda della stampa. Il presidente della Regione inizialmente ha evidenziato: "Ho robe più importanti, ho il Coronavirus". Successivamente ha fatto capire di aver potuto conoscere la vicenda solo attraverso la ricostruzione della stampa e i giornali. Questo, però, gli ha consentito di porre delle questioni legate alle opportunità che una giovane donna potesse spingersi a prendersi dei rischi così grandi in un territorio dove si era a conoscenza di quelle che sarebbero potute essere la conoscenza. "Ci sono dei luoghi nel mondo - ha evidenziato Zaia - dove andare è pericoloso.
Guardiamolo da questo lato senza fare polemiche".
Zaia chiede chi si è assunto la responsabilità di mandarla in quelle zone
A suo avviso bisognerebbe avere contezza di ciò a cui si può andare incontro. Secondo il governatore sarebbe necessario disciplinare la cosa: "Ci sono dei luoghi nel mondo dove andare è pericoloso. Guardiamolo da questo lato senza fare polemiche".
Accodandosi a quanti si pongono un preciso interrogativo, Zaia pone la stessa domanda: "La responsabilità di mandare una cooperante in una zona come quella chi se l'è assunta? Perché poi se paga sempre Pantalone...".
Zaia ha comunque manifestato felicità per il fatto che la ragazza italiana sia stata restituita all'affetto dei suoi cari sana e salva.
"Sono felice - ha rivelato - che abbiano riportato a casa Silvia Romano, ci sono tante persone che non sono più tornate a casa".
Il governatore del Veneto si estranea perciò dalle polemiche legate ad un possibile pagamento del riscatto e al fatto che l'attivista si sia convertita all'Islam, ma preferisce focalizzarsi sulla necessità di regolamentare situazioni di questo tipo affinché si possano affrontare meglio in futuro o addirittura evitare.