Non si spegne la polemica Politica alla vigilia delle celebrazioni del 2 giugno. Anche quest’anno la festa della Repubblica viene preceduta dalle dichiarazioni delle diverse forze politiche. Ad accendere la miccia erano stati i partiti cosiddetti ‘sovranisti’, Lega e Fratelli d’Italia. I rispettivi leader, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, hanno infatti avanzato la richiesta di poter deporre una corona di fiori all’Altare della Patria, a margine della manifestazione convocata dal centrodestra a Roma per quel giorno. Richiesta respinta dal ministero della Difesa che ha scatenato la reazione furiosa contro il governo Conte, soprattutto di Giorgia Meloni.
Oggi, poi, si è aggiunto anche il direttore del settimanale L’Espresso, Marco Damilano, affermando che “può festeggiare il 2 giugno solo chi festeggia anche il 25 aprile”.
2 giugno: Salvini e Meloni in polemica col governo
Come appena accennato, il no del ministero della Difesa guidato dal dem Lorenzo Guerini ha scatenato la reazione di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. In occasione del 2 giugno, Lega e Fdi avevano infatti intenzione di deporre una corona di fiori sul monumento al Milite Ignoto di piazza Venezia a Roma. Ma la deviazione dal protocollo usuale non è piaciuta al governo. La più dura è stata Giorgia Meloni. “Sono letteralmente scioccata dai metodi che Conte e la sua cricca utilizzano a Plazzo Chigi - ha denunciato sui suoi canali social - volevamo solo deporre una corona d’alloro in memoria del Milite Ignoto”.
Damilano ospite di Tagadà: ‘Non si può disgiungere 2 giugno da 25 aprile’
“Noi abbiamo vissuto in queste settimane anche la festa del 25 aprile. Non si può disgiungere la festa del 2 giugno da quella del 25 aprile - afferma Marco Damilano ospite di Tiziana Panella a Tagadà - la Repubblica non sarebbe nata se non ci fosse stata la Resistenza.
Intanto direi questo: può festeggiare il 2 giugno chi festeggia anche il 25 aprile. Altrimenti diventa tutto strumentale. E anche questa richiesta è stata strumentale”, commenta facendo riferimento al centrodestra, anche se la considera “assolutamente legittima” visto che “le opposizioni fanno il loro lavoro e vogliono esserci”.
Il direttore de L’Espresso preoccupato dalle manifestazioni di estrema destra
In questi ultimi mesi, prosegue Damilano, “il governo ha avuto un ruolo preminente come nessun governo ha mai avuto. È riuscito persino a stabilire se ci dovevamo stringere la mano o no in una certa fase”. Ora però c’è una “dialettica politica fisiologica, è un bene per la democrazia che riparta, e con essa ripartono anche le polemiche”. Il direttore de L’Espresso conclude il suo intervento affermando di considerare al contrario “meno fisiologico e meno positivo tutto quello che si muove attorno a questa festa del 2 giugno, quello che è successo nel fine settimana (le manifestazioni di Gilet arancioni e Casapound ndr), quello che potrebbe succedere alla fine della settimana, con altre manifestazioni che sono annunciate. Ecco tutto questo mi sembra molto più preoccupante”.