Guai giudiziari per il senatore della Lega Giuliano Pazzaglini. Il parlamentare leghista ed ex sindaco di Visso è stato rinviato a giudizio con l'accusa di abuso d'ufficio e peculato. Insieme a lui verrà processato anche Giovanni Casoni, ex presidente della Croce rossa locale. Giuliano Pazzaglini, all'epoca dei fatti sindaco di Visso (Macerata), avrebbe dirottato le donazioni in favore dei cittadini colpiti dal terremoto del 2016. L'ex primo cittadino avrebbe chiesto infatti ai suoi benefattori di girare i fondi su due società gestite insieme a Giovanni Casoni.
Nella giornata di ieri Domenico Potetti, giudice per l'udienza preliminare, ha fissato l'udienza per il prossimo 25 gennaio. Pazzaglini deve rispondere dei reati di abuso d'ufficio e peculato. Il senatore si è difeso affermando di aver destinato ai terremotati tutti i soldi ricevuti e con un video su Facebook ha dato la sua versione dei fatti.
I reati contestati
Secondo le indagini della Guardia di finanza e della Procura di Macerata Pazzaglini avrebbe chiesto ai donatori di destinare i soldi direttamente sui conti di due società, la Sibil Iniziative e la Sibil Project. La prima è di proprietà di Giovanni Casoni, all'epoca presidente della Croce rossa locale ora commissariata. L'altra invece appartiene congiuntamente all'ex sindaco e a Casoni.
A chi contattava il comune al fine di fare una donazione il sindaco rispondeva che se i soldi fossero andati nel bilancio del comune sarebbe stato difficile impiegarli per le vittime del terremoto. A suo avviso sarebbe stato più semplice girarli direttamente alle due società che gestivano le iniziative per i terremotati. Secondo la Procura però l'intenzione di Pazzaglini sarebbe stata un'altra, quella di ottenere un vantaggio per le due società.
Il senatore: 'Voglio dimostrare la mia innocenza'
Su Facebook Pazzaglini, eletto senatore nel 2018 con la Lega, si è difeso con queste parole: "Per l’esito del giudizio ci vorranno anni e praticamente sono già stato condannato su tutti i mezzi di comunicazione" ha affermato l'ex sindaco nel video. "Voglio iniziare a dimostrare la mia innocenza.
La Procura mi processa per circa 35mila euro che avrei fatto guadagnare ‘in modo ingiusto’, per 2.000 che ho utilizzato per un pagamento per una iniziativa e per 10.300 euro di cui mi sarei impossessato".
Il senatore ha aggiunto di aver subito oltretutto un sequestro preventivo di oltre 45 mila euro. A lui è arrivata la solidarietà di Riccardo Marchetti, commissario della Lega della Regione Marche che rispetta la magistratura ma esprime "totale fiducia" nell'operato del collega di partito.