Antonio Martino non si fida delle rassicurazioni del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri sul no all'introduzione di una tassa patrimoniale. L'ex ministro degli Esteri e della Difesa nel primo e secondo governo Berlusconi ha rilasciato un'intervista a La Verità in cui ha raccontato il suo punto di vista sull'attualità.

Da economista, ha commentato l'ipotesi di una tassazione sui prelievi di contanti al bancomat. Inoltre ha sottolineato che non nutre molta fiducia nelle affermazioni del ministro Gualtieri, il quale ha detto che non verrà istituita una patrimoniale per dare ossigeno alle casse dello Stato.

Martino: la tassa sul prelievo dei contanti scatenerebbe il terrore

Il piano Colao ha generato malumori nel centrodestra che ha criticato l'eventuale introduzione di una tassa sui contanti prelevati al bancomat allo scopo di incentivare i pagamenti elettronici. Secondo Antonio Martino si tratta di un'iniziativa che rischierebbe di "scatenare il terrore" tra i cittadini che hanno un conto corrente.

A tal proposito, l'ex ministro ha citato il prelievo forzoso dai conti correnti effettuato da Giuliano Amato: "Un altro - ha evidenziato - che non capisce un tubo di economia".

Patrimoniale smentita da Gualtieri, ma Martino dubita

il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha smentito l'eventuale via libera ad una patrimoniale per dare respiro alle casse statali.

Queste affermazioni, però, non hanno convinto fino in fondo Antonio Martino: "Quando una persona di cui non mi fido dice una cosa giusta - ha spiegato - sono portato a dubitare della sua sincerità".

Secondo l'ex Ministro, ad oggi la soluzione più idonea per l'Italia sarebbe quella di "liberalizzare le restrizioni alle attività produttive".

Martino, messinese di nascita, ha fatto l'esempio del Veneto e della Sicilia. Dopo la guerra, la regione del Nord era sensibilmente più povera dell'isola.

Nonostante ciò, ha ricordato che, nel caso del Veneto, un territorio abbandonato a se stesso è riuscito a diventare un "modello europeo", a differenza della Sicilia che ha definito "senza speranza".

A suo avviso, questa sarebbe una lezione dal passato di cui fare tesoro per ripartire.

Martino, infine, ha smentito l'ipotesi di un suo ritorno in Politica. "Non li sopporto più", ha detto in relazione agli anni vissuti in parlamento a stretto contatto con gli esponenti della classe dirigente del paese.