I grandi risultati ottenuti di recente in Francia e la loro attività al Parlamento europeo ne fanno il fenomeno politico delle ultime settimane. I Verdi, storico partito ambientalista, secondo molti analisti saranno la sorpresa dei prossimi anni.

Anche l'Italia è pronta a essere "conquistata" da un movimento che mette al centro il benessere dell'uomo in un ecosistema più equilibrato? A tal proposito Blasting News ha posto alcune domande alla portavoce nazionale dei Verdi italiani, Elena Grandi.

Un'Europa sempre più 'Verde'

Iniziamo con una notizia: la UE stanzierà 7,5 mld di euro che diventeranno 40 nel caso il Recovery Fund venga approvato per finanziare il Green Deal.

Grazie a questo enorme esborso l'Europa diventerà entro il prossimo decennio il continente più eco-sostenibile del pianeta. Siamo sulla strada giusta?

"L’Europa sta finalmente imboccando la strada giusta, quella del Green Deal. Se sapremo essere solidali e compatti, non solo nella Commissione e nel Consiglio Europeo, ma anche come Stati membri, dimostreremo che la conversione ecologica e le politiche green sono lo strumento per uscire da una crisi economica che la Covid ha reso drammatica. Dovremo utilizzare al meglio i fondi europei (sia il Mes che il Recovery Fund), nel rispetto dei vincoli di utilizzo degli stessi per l’economia circolare, la tutela dei territori e la biodiversità, il trasporto pubblico, le energie rinnovabili, la sanità, la scuola e la ricerca, la tecnologia, la giustizia ambientale e sociale".

Nel mentre, gli elettori europei hanno deciso di dar fiducia ai Verdi. Nel nostro Paese però i numeri raccontano altro. Perché?

"Fino ad oggi in Italia, e nei Paesi del Sud dell’Europa, le istanze ambientali non sono state molto sentite. Ora qualcosa sta cambiando. Ultimamente molte sono le persone, tra cui moltissimi giovani, che si stanno avvicinando ai Verdi.

I Verdi-Europa Verde sono passati dallo 0.6% delle elezioni politiche al 2.4% delle elezioni europee: abbiamo quadruplicato i nostri consensi. Questo senza potere accedere alle televisioni e ai media, con pochi soldi per la campagna elettorale. La pandemia ha mostrato una cosa: che a forza di divorare le risorse della terra, abbiamo alterato equilibri preziosi alla nostra sopravvivenza.

Le persone ora chiedono salute, benessere, aria pulita. E noi Verdi in Italia possiamo dimostrare di essere i garanti di queste istanze. Il processo costituente di Europa Verde ha questa ambizione: di unire tutte le potenzialità, le persone e i pensieri, le competenze in una grande forza ecologista in grado di diventare incisiva. Abbiamo l’ambizione di diventare un partito di governo. Quel partito ecologista forte che oggi manca in Italia".

Si può presupporre che l'avvicinamento alla sinistra abbia scontentato coloro i quali cercavano nel suo partito una risposta esclusivamente legata ad Ambiente e lotta all'inquinamento?

"Se abbiamo scontentato qualcuno, non credo che sia avvenuto per aver tenuto posizioni più di sinistra che di destra (per noi Verdi la giustizia sociale, l’integrazione, l’equità, i diritti, le politiche femminili, la lotta alle discriminazioni e alle diseguaglianze sono stati e rimangono nostri valori fondanti).

Noi non dobbiamo mai dimenticare che ogni nostra istanza prende avvio dalla tutela dell’ambiente: ecologia integrale, economia circolare, salute, restano i nostri punti fermi. Come ha detto Papa Francesco abbiamo sbagliato a pensare 'di poter vivere sani in un mondo malato. E il Covid ce lo ha dimostrato".

'Il governo litiga per il MES'

Ipotizzando un vostro ingresso in Parlamento, quali sarebbero i vostri progetti?

"Il nostro governo è inadeguato alla situazione. Mentre litiga sul MES e tergiversa su tutto, non ha ancora messo a punto un progetto chiaro per affrontare la Covid da un lato e la crisi economica dall’altra. Manca un serio piano per la ripresa. Non usciremo dalla crisi attraverso i condoni edilizi, le facilitazioni per le grandi opere, gli ecobonus destinati anche a chi compra automobili diesel o benzina.

Noi Verdi chiediamo da mesi che i 19 miliardi che lo Stato spende ogni anno in incentivi alle fonti fossili vengano investiti subito (in attesa che siano disponibili i fondi del Mes e del Recovery Fund) per alcune delle urgenze che non possono più aspettare: ad esempio il trasporto pubblico locale, la messa in sicurezza del territorio, la scuola, la sanità. Interventi che creerebbero centinaia di migliaia di posti di lavoro".

'Legge elettorale penalizza i partiti minori'

Alle prossime elezioni i Verdi, numeri alla mano, potrebbero ritagliarsi uno spazio. Cosa si aspetta?

"Ora abbiamo davanti importanti elezioni regionali: dovremo cercare di eleggere consiglieri verdi. Poi ci saranno le elezioni dei sindaci di città molto importanti: Milano, Torino, Roma, ecc.

E infine le elezioni politiche (quando?). Non sarà facile, perché le leggi elettorali hanno soglie di sbarramento altissime che penalizzano i partiti minori. Ma io sono convinta che i tempi siano maturi: ce lo dicono le persone, le donne e gli uomini che in questi ultimi anni chiedono più attenzione all'ambiente, alla cura, alla salute. Molti sono delusi dai partiti di governo, dal loro non volere attuare quel cambiamento che oggi è il solo in grado di assicurarci un futuro. Siamo in buona compagnia: i Verdi europei ci dicono con i loro successi che questo è il nostro momento".