Bernard Henry Lévy ha criticato l'ex ministro dell'Interno italiano, nonché segretario leghista, Matteo Salvini. Nell'ambito di un'intervista rilasciata a Marco Zatterin, Il saggista e filosofo francese ha sostenuto che lo stesso Salvini "nel Paese ha un ruolo nefasto". Lèvy ha dichiarato anche che il politico di destra darebbe l'impressione di essere "uno che cerca di dare a chi lo chiede il permesso di essere violento".

La critica contro il segretario della Lega e il sovranismo

Nel corso dell'intervista, Bernard Henry Lévy ha anche ribadito che Salvini si assume una grave responsabilità nel sostenere che il problema principale per gli Italiani sarebbe l'arrivo dei migranti.

Oltre a ciò, il filosofo francese ha detto che l'Italia avrebbe la necessità di avere dei politici e leader capaci di affrontare e risolvere la problematica dell'attuale immigrazione di massa. L'attacco nei confronti dell'attuale segretario della Lega rientra nella più ampia critica al sovranismo, da sempre avversato dal noto intellettuale di orientamento liberaldemocratico. Stando a Lévy, gli stessi sovranisti punterebbero sull'utilizzo politico dell'odio, che rappresenterebbe, a suo giudizio, il "legame più potente tra gli uomini".

La questione migratoria e il ruolo dell'Unione Europea

Nell'intervista concessa alla Stampa, il saggista francese ha anche parlato della crisi migratoria che interessa diversi paesi dell'Unione Europea da alcuni anni.

Stando a Lévy, la stessa Ue dovrebbe gestire direttamente l'attuale emergenza immigrazione dalle coste libiche e in tal modo evitare che la sicurezza e la gestione dei migranti sia, a suo giudizio, lasciata all'attuale governo della Libia. A proposito di Libia, il filosofo ha affermato che ormai il "vero capo" della nazione nordafricana sarebbe il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan.

Lévy ha poi ribadito la necessità di politiche coordinate a livello internazionale, che interessino tutta l'area del Mediterraneo e di un'altra strategia che riguardi l'intera Europa unita. Il pensatore liberaldemocratico ha aggiunto che l'emergenza legata ai flussi migratori è stata messa in secondo piano, negli ultimi mesi, a causa dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, ritardando così una vera e decisa presa di coscienza sulla loro difficile situazione.