Il caso Gregoretti continua a tenere banco nel dibattito politico, nonostante il rinvio dell’udienza preliminare al 20 novembre. Il Gup (Giudice udienze preliminari) di Catania, dove è in corso di svolgimento il processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, ha deciso di rinviare la prima udienza di più di un mese. La motivazione risiede nel fatto che il giudice ha intenzione di ascoltare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, oltre a Luigi Di Maio, Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta, ministri all’epoca di fatti nel 2019.

Insomma, la vicenda legata alla nave militare Gregoretti è tutta Politica. E, infatti, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è convinto che, se il processo dovesse proseguire, sarà “molto delicato per i vertici dello Stato”.

Processo sul caso Gregoretti rinviato a novembre

Dunque, come appena accennato, il Gup di Catania, Nunzio Sarpietro, ha stabilito il rinvio dell’udienza preliminare del processo Gregoretti al 20 novembre prossimo. Nell’aula bunker del carcere catanese di Bicocca verranno ascoltati, come persone informate sui fatti, il premier Giuseppe Conte e gli ex ministri Di Maio e Toninelli. Il 4 dicembre, poi, sarà il turno di Elisabetta Trenta, dell’ambasciatore italiano in Europa Maurizio Massari e del successore di Salvini al Viminale, Luciana Lamorgese.

Tutti loro dovranno aiutare i giudici a chiarire perché 131 migranti vennero tenuti per cinque giorni a bordo della nave della Guardia Costiera Gregoretti.

L’opinione di De Magistris sul caso Gregoretti

Luigi De Magistris è ospite della trasmissione Omnibus, condotta su La7 da Alessandra Sardone, nella mattinata di lunedì 5 ottobre.

La giornalista le chiede un parere sul caso Gregoretti. “La responsabilità penale ovviamente facciamola accertare alla magistratura ed è anche personale - risponde deciso De Magistris - da quello che ho letto, credo che elementi per fare un processo ci sono, il che non significa che Salvini sia colpevole. Sono due cose diverse”.

De Magistris: ‘Volontà condivisa da Di Maio e Conte’

Insomma, prosegue il sindaco di Napoli, “trovo un po’ curioso, pur essendo la responsabilità penale personale, sicuramente Salvini con la sua struttura ha firmato degli atti. Ma ricordiamo tutti che quella volontà, e quindi se c’è un reato vuol dire che c’è una volontà e c’è dolo, non era solo dell’ex ministro dell’Interno - precisa l’ex magistrato in riferimento al caso Gregoretti - ma quantomeno era condivisa da Di Maio, che all’epoca era uno dei due vicepresidenti, e dal presidente del Consiglio. Quindi, effettivamente è un processo molto rischioso e molto scivoloso dove, a mio avviso, le responsabilità politiche sono evidenti. Questo è il mio pensiero che è distante da Salvini - conclude quindi De Magistris - ma, se si va a processo, sarà un processo molto delicato per i vertici dello Stato”.