L'ex magistrato Carlo Nordio è stato protagonista di un intervista su Il Giornale. In particolare quelle che a suo avviso sono le circostanze che fanno in modo che la vicenda del processo Gregoretti rappresenti un autentico doppio pasticcio politico e giuridico. In particolare ha sottolineato come il Senato abbia finito per "agire con dilettantismo".

Processo a Salvini dopo autorizzazione a procedere

Matteo Salvini è finito a processo a Catania per il caso Gregoretti. Tra le accuse che lo riguardano c'è quella di sequestro di persona per non aver fatto sbarcare i migranti a bordo.

Quando gli si chiede, in particolare, quale è stato l'errore del Tribunale dei Ministri, Nordio indica l'insistenza nel voler inseguire un presunto reato commesso dell'ex titolare al Viminale. L'ex pm, inoltre, ha definito "evidente" il fatto di "essere nella sfera della discrezionalità Politica". "In ogni caso - ha puntualizzato - è facilmente intuibile che non può essere reato, addirittura un sequestro di persona, l'aver impedito ad un gruppo di migranti di scendere da una nave per alcuni giorni quando il capo del governo ha impedito a sessanta milioni di italiani di uscire di casa per due mesi".

Nordio spiega la posizione di Conte

Secondo Nordio la richiesta di archiviazione arrivata dalla procura può essere considerato un indizio del fatto che l'accusa sarebbe "debolissima".

Così Nordio spiega i rischi che, a suo avviso, correrebbe il premier: "Siamo su una pista che potrebbe portare di nuovo la magistratura a bussare al Senato per ottenere l'autorizzazione a procedere, ma questa volta contro il capo dell'esecutivo per concorso in omissione e questo sulla base dell'articolo 40, secondo comma del codice penale."

Il punto adesso è cercare di capire in che modo il presidente del Consiglio Conte sarà coinvolto nella vicenda.

Secondo l'ex Pm il presidente del Consiglio potrebbe ammettere di non essere stato d'accordo con l'operato del suo ministro dell'Interno. L'ex pm punta i fari su quest'eventualità: "Quindi sapeva. Se c'è un reato Conte aveva l'obbligo giuridico di impedirlo, ma non l'ha fatto". Questa circostanza, secondo Nordio, dovrebbe portare il gip ad informare il pm: "Quindi il gip dovrebbe passare la notizia al pm che dovrebbe iscrivere Conte nel registro degli indagati e poi girare la palla al Tribunale dei ministri". "Se il crimine - spiega - non c'è per Salvini, non ci sarà nemmeno per Conte e gli altri ministri".