È arrivata nella giornata del 14 maggio la decisione della Procura di Catania in merito alla contestazione verso l'ex Ministro degli Interni Matteo Salvini del reato di sequestro di persona e di abuso d'ufficio in merito al caso Gregoretti: il processo non avrà luogo, in quanto, secondo il Gup, il reato non sussiste.

La vicenda, che risale al luglio 2019, riguarda il fermo della nave Gregoretti al largo del porto di Augusta dopo aver prestato soccorso a 116 migranti, a causa del divieto di sbarco imposto dall'allora Ministro degli Interni Salvini.

Prima dello sbarco, la nave rimase bloccata dal 26 al 31 luglio con a bordo 131 persone: essendo attrezzata per ben altri scopi, le condizioni delle persone a bordo presto peggiorarono.

'Le sue scelte sono state condivise dal governo'

Il Gup di Catania ha motivato la propria decisione con il fatto che le decisioni di Salvini sarebbero state in realtà "condivise dal governo" e non avessero violato "nessuna convenzione nazionale o internazionale".

La decisione è stata contestata dalle associazioni che si erano costituite parte civile e pubblica accusa nel processo, AccoglieRete, Legambiente e Arci. "Durante tutte le udienze già le domande ci facevano presumere questo finale", ha dichiarato Corrado Giuliano, avvocato di parte civile per l'associazione AccoglieRete.

Chiamati a testimoniare come persone informate i maggiori esponenti del governo dell'epoca, gli stessi quindi che avrebbero avallato le decisioni di Salvini, tra cui Giuseppe Conte, Danilo Toninelli e Luigi Di Maio.

Il leader leghista ha dedicato la decisione della Procura di Catania, in un tweet caratterizzato dal suo classico stile, oltre che ad i suoi figli, agli italiani ed agli stranieri per bene ed alle forze dell'ordine, a chi fa "davvero volontariato".

Ancora da attendere la decisione della Procura di Palermo

Matteo Salvini è coinvolto inoltre in un altro procedimento penale per sequestro di persona, per le vicende analoghe riguardanti il fermo della nave Open Arms.

In questo caso la Procura di Palermo, a differenza della Procura di Catania, ha deliberato il 18 aprile di quest'anno per il rinvio a giudizio dell'ex Ministro per i reati di rifiuto di atto di ufficio e, di nuovo, di sequestro di persona. Il fatto risale all'agosto del 2019, quando la nave Open Arms, con 147 migranti a bordo, venne trattenuta al largo di Lampedusa fino al rilascio dell'autorizzazione di sbarco ottenuta dopo ben dieci giorni grazie all'intervento della Procura di Agrigento.

Per questa vicenda Salvini dovrà dunque fare ritorno in tribunale a settembre, secondo una sentenza diametralmente opposta a quella di Catania, la quale costituirà un importante precedente per l'ex Ministro su cui basare la legittimazione della propria politica futura.

Salvini: 'Quando tornerò al governo farò la stessa cosa'

Subito dopo il verdetto di Catania, Salvini ha infatti dichiarato ai giornalisti: "Quando gli italiani torneranno a votare e mi restituiranno la responsabilità di governo farò esattamente la stessa cosa perché l'immigrazione come quella di Lampedusa con tremila sbarchi in un fine settimana porta il caos e l'Italia non ha bisogno di caos in questo momento".