Il 13 settembre riaprono la maggior parte degli istituti scolastici italiani e, con l'arrivo del nuovo decreto in merito all'uso del green pass, il governo amplia il suo utilizzo nelle scuole e nelle università. Tale scelta ha creato numerose polemiche, soprattutto da parte dei dirigenti degli istituti scolastici.

Scuola e università

Per quanto riguarda la Scuola, il nuovo decreto prevede che, fino al 31 dicembre, data in cui dovrebbe cessare lo stato d'emergenza, in aggiunta al personale scolastico e ai docenti che già devono possedere il certificato verde, esso sia richiesto anche a chiunque acceda presso le istituzioni scolastiche.

Di conseguenza, i genitori devono possedere il green pass per poter svolgere le comuni attività: accompagnare o riprendere i propri figli da scuola, accedere all'istituto, partecipare alle riunioni o ai colloqui con i docenti. Secondo il decreto, sono esenti gli alunni, sia bambini che ragazzi, ad eccezione di coloro che partecipano a percorsi formativi forniti dagli Istituti Tecnici Superiori.

Oltre alle scuole, l'obbligo di green pass si applica anche a tutte quelle strutture in cui si svolgono corsi serali e centri per l'istruzione rivolti agli adulti, in aggiunta ai servizi educativi per l'infanzia. Resta da sciogliere il nodo sulla questione relativa agli asili nido e scuole materne.

Nelle università, oltre agli studenti, docenti e personale amministrativo per cui già è in vigore l'obbligo della certificazione vaccinale, viene incluso chiunque acceda alle strutture di proprietà dell'istituzione universitaria, ad esempio le segreterie, e ad altre istituzioni di alta formazione ad essa collegata.

Chi controlla?

Il decreto impone che il dirigente scolastico, o coloro che gestiscono le istituzioni scolastiche, educative e formative, abbia l'obbligo di controllare il possesso del green pass a chiunque acceda. Tale processo è reso possibile grazie a uno strumento digitale, inserito nel sistema informativo del ministero dell'istruzione, che permetterà ai presidi di poter selezionare la propria scuola e visualizzare un elenco dei pass attivi e non attivi dei propri dipendenti scolatici.

Il governo precisa che esiste una possibilità di delega: "Nel caso in cui l'accesso sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni verrà effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro".

I presidi protestano

Intervistato da Omnibus La7, Antonello Giannelli, presidente nazionale dell'associazione presidi, sostiene di comprendere le motivazioni che hanno spinto il governo ad approvare un'estensione dell'obbligo di green pass anche ai genitori che hanno accesso alle scuole dei figli.

Tuttavia, questa scelta comporterà: "Un enorme problema alle scuole" e aggiunge che, in seguito a ciò: "Si creeranno code all'esterno o all'interno delle scuole, col rischio di creare assembramenti".

Secondo Giannelli, rimane il problema dei trasporti dato che il progetto di scaglionare l'orario d'entrata e uscita dei ragazzi da scuola comporterebbe solo un cambiamento eccessivo nella routine degli studenti: "Io sono assolutamente contrario. Si stravolgono i tempi dei ragazzi che tornerebbero, in alcuni casi, alle 17".

Inoltre, Giannelli rende presente che la questioni delle classi pollaio, aule con un numero eccessivo di studenti rispetto alla loro capienza, è rimasta: "Identica a quella di settembre 2020".