Risulta sempre acceso il dibattito tra le forze politiche di maggioranza sull'estensione del Green pass. Tale strumento permette ormai l'accesso a molte attività sociali come: palestre, piscine, ristoranti e pizzerie al chiuso, cinema, teatri e concerti.

La possibilità di estendere la necessità del Green pass ad altre situazioni della vita sociale ed economica ha acceso un forte dibattito tra le forze politiche, anche dentro la stessa maggioranza di governo.

Brunetta favorevole a estendere il Green pass a tutto il mondo del lavoro

Inizia ad accendersi il dibattito sull'obbligo del certificato verde anche ai dipendenti della pubblica amministrazione.

Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha proposto di "estendere il Green pass a tutto il mondo del lavoro", come dichiarato a margine del forum Ambrosetti in corso a Cernobbio.

La misura, secondo il ministro, sta avendo degli ottimi riscontri. Questo potrebbe essere il meccanismo per avviare il piano per il rientro dei lavoratori pubblici in sede, assestando strutturalmente lo smart working al 15% dentro la pubblica amministrazione.

Green pass, il dibattito nella maggioranza

La maggioranza di governo continua a discutere sull'estensione della certificazione verde. Il Pd, come tutto il centro-sinistra, è favorevole ad un maggior uso del certificato verde. "Noi sosteniamo il governo Draghi convintamente nell'estensione del green pass e degli obblighi vaccinali là dove è necessario".

Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, sottolineando che "la serietà dell'applicazione delle regole vuol dire essere in grado di ripartire in sicurezza.

Disponibile a un'estensione dell'uso del certificato verde è anche il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che - intervistato da Peter Gomez e Antonio Padellaro alla festa del Fatto Quotidiano - dichiara: "Io sono favorevole a un utilizzo maggiore del Green pass", mentre vede l'obbligo vaccinale come estrema ratio.

Giuseppe Conte ha poi aggiunto: "Valutiamo i dati e manteniamoci aperti a tutte le soluzioni che diano sicurezza ai cittadini".

Intanto Matteo Salvini, dopo varie critiche dei giorni precedenti, nelle scorse ore ha aperto all'uso del Green pass ai dipendenti statali: "Per chi ha a che fare con il pubblico può essere un ragionamento (...) Diverso è il suo uso per uno che sta a casa e fa un esame all'università da remoto, questo è un teatro dell'assurdo", ha concluso il segretario della Lega.

Il parere dei virologi

Intervistati alla festa del Fatto Quotidiano, nel dibattito "il Green pass tra sanità e politica", il microbiologo dell’università di Padova Andrea Crisanti e l’epidemiologo Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute, hanno rimarcato la propria posizione sull'estensione all'uso del Green pass nella vita sociale e lavorativa del paese.

Per Crisanti è solo una misura politica, mentre Rezza vi trova una certa giustificazione sanitaria. “Dire che il green pass crea ambienti sicuri è una baggianata”, sostiene Crisanti, “è solo uno strumento che incoraggia le persone a vaccinarsi. Per considerarla una misura sanitaria dovremmo misurarne l’impatto”.

Rezza, invece ricorda che “un certo grado di protezione lo dà: se siamo tutti vaccinati, stiamo a distanza, abbiamo una certa probabilità in più di essere protetti. Se l’alternativa è mandare all’aria l’economia e i rapporti sociali, allora può considerarsi una misura di sanità pubblica”.