Si avvicinano le elezioni politiche del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento. Fra le liste che si presentano a questa tornata elettorale c'è anche + Europa, formazione guidata da Emma Bonino, che fa parte della coalizione di centrosinistra, assieme a Pd, Sinistra Italiana-Verdi e Impegno Civico.

Nella circoscrizione Veneto 2, nel collegio plurinominale P02, sarà candidato alla Camera dei Deputati per +Europa anche Alberto Ruggin, classe '86 padovano, che Blasting News ha intervistato in esclusiva.

Intervista ad Alberto Ruggin

Sappiamo che lei da anni si impegna sui temi dei diritti civili, cosa la spinge ora a candidarsi e quale sarebbe la prima legge che vorrebbe far approvare su questo tema?

"Mi spinge a candidarmi l'amore per il prossimo, per il mio paese e per l'Europa. Voglio portare un contributo concreto nel dibattitto politico per migliorare la vita delle persone sul piano dei diritti, su quello sociale ed economico nella vita di tutti i giorni. I diritti civili e sociali non sono sganciati dall'economia, ma è tutto strettamente legato. Una della prime cose che farei è sicuramente l'approvazione del matrimonio per tutti, quello egualitario. La legge Cirinnà ha creato delle persone di "Serie B", impedendo alle persone di potersi sposare, relegandole a un registro che non permette loro di essere esattamente come le coppie sposate. Va cambiata una legge di fatto discriminatoria e va aperta la legalizzazione del matrimonio egualitario per tutti".

Quali sono le vostre altre priorità programmatiche e battaglie che vorreste portare dentro al Parlamento?

"Vanno portate avanti altre battaglie come la legalizzazione dell'eutanasia, perché in questi anni non hanno avuto il coraggio di andare oltre al testamento biologico, non possiamo permettere che solo chi ha i soldi possa andare a comprarsi dei diritti all'estero (come in Svizzera), mentre chi ha meno possibilità deve restare qui a soffrire.

Ovviamente nel rispetto della libertà di tutti, chi vuole può scegliere di restare attaccato a dei macchinari che trattengono in vita, sia scegliere invece liberamente di non avere dei trattamenti sanitari obbligatori quando le sofferenze dovessero essere troppo grandi. Vogliamo anche la legalizzazione della cannabis, con 7 miliardi che potremmo recuperare dal mercato nero: non si capisce perché l'alcol che fa più morti e problematiche sociali nelle famiglie sia legale, tollerato e socialmente accettato, mentre la cannabis no.

Eppure non ci sono studi che provano la morte per cannabis. Potremmo liberare diverse persone che sono in carcere per aver coltivato qualche piantina. Occorre legalizzarla, come d'altronde fanno in Spagna, Olanda e Usa, anche per dare un colpo forte alle mafie. Inoltre magari sarebbe possibile creare posti di lavoro, che a oggi sono solo potenziali sulla carta". Sul piano economico noi crediamo che non si debba fare altro debito pubblico, ma utilizzare più possibile i fondi (come il Pnrr) per investire sulle nuove generazioni. Basta alla Politica dei bonus e all'assistenzialismo. Ad esempio diciamo no a "Quota 100" sulle pensioni e a tutti i vari bonus (ne ho contati quasi 50 negli ultimi anni), che non hanno fatto altro che dare mancette, ma non sono sinonimo di un paese che ha una visione e che vuole crescita.

Puntiamo sulla green economy e a creare veri posti di lavoro per le nuove generazioni.

Come si conciliano le vostre posizioni "liberal" sui temi economici, con quelle di altri vostri alleati elettorali come Sinistra Italiana e Verdi?

"Noi abbiamo fatto un accordo sull'agenda Draghi con il Partito Democratico. Non abbiamo invece fatto un accordo di governo con Sinistra e Verdi, ma è solo un accordo elettorale, dato da questa legge elettorale che impone le coalizioni. Chi sta fuori dalla coalizione, come Calenda, Renzi e 5 Stelle di fatto agevola la destra. Si pensi a Roma dove abbiamo Emma Bonino candidata nell'uninominale e Calenda come avversario, ma lui non può vincere, ma solo al limite fare un favore alla candidata della destra.

Con questa legge o passa il candidato di centrodestra o quello di centrosinistra. Ci sono comunque dei temi con cui andiamo d'accordo con Sinistra e Verdi, come i diritti civili e la green economy. Sul piano economico ci sono delle idee diverse, noi ad esempio non diciamo nè no né sì al nucleare, crediamo che serva uno studio su quello di quarta generazione che possa valutare rischi e benefici. Non siamo ideologici ma pragmatici".

Se eletti quali rapporti avrete con le altre forze politiche con cui eravate vicini fino a prima delle elezioni, come Azione di Calenda?

"Le posizioni sono in questo momento distanti, anche se non nel merito politico. Sulle posizioni politiche in realtà con loro siamo nello stesso gruppo europeo Renew Europe (noi siamo nel partito dell'Alde dei liberaldemocratici, dove Calenda e Renzi non sono), comunque sul 98% delle cose andiamo d'accordo nei contenuti.

Ciò che ci distanzia è il metodo, noi siamo per una politica pragmatica e non invece per una leaderistica e narcisistica. Non siamo quindi per persone egocentriche come Renzi e Calenda, che in questi mesi hanno dimostrato la peggiore politica. Noi per un anno abbiamo collaborato con Azione, poi dopo l'alleanza con Letta lui ha preferito fuggire per andarsi a "fidanzare" con Renzi, di cui aveva detto peste e corna fino al giorno prima. Per noi la coerenza è importante, abbiamo fatto un accordo col Pd e lo abbiano onorato, Calenda no".

Quale è la portata complessiva della sfida politica di queste elezioni?

"Oggi ci sono due visioni diverse di Europa: una che guarda a Orban e Putin, che vuol tornare indietro sui diritti e sulle pari opportunità, e invece una - come la nostra - che invece non ha paura. che guarda avanti e parla di diritti civili e sociali avendo come faro e baricentro appunto l'Europa".