Il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni è stata oggetto di un editoriale pubblicato sul giornale statunitense Washington Post il 17 aprile da parte di Lee Hockstader, il quale afferma fra le altre cose: "Il suo successo potrebbe essere un modello per altri esponenti di destra in Europa''.

L'editoriale del Washington Post su Giorgia Meloni

L'editoriale di Lee Hockstader sottolinea come Giorgia Meloni abbia sorpreso i critici e sfidato i profeti di sventura, dentro e fuori dai confini italiani. La leader di Fratelli d'Italia avrebbe sfatato le previsioni negative riguardo al suo mandato come primo ministro italiano, sconfiggendo le previsioni negative degli "esperti (principalmente maschi)".

Secondo quanto scrive Hockstader sul WP, Giorgia Meloni ''ha sfidato i profeti di sventura, soprattutto oltre i confini italiani''. E ora ''se riesce a cavalcare le onde insidiose della politica di coalizione italiana e a gestire un'economia che è stagnante da circa 20 anni, il suo successo potrebbe essere un modello per altri esponenti di destra in Europa''.

Poi Meloni viene definita come la ''prima donna primo ministro italiana e leader più di destra dalla seconda guerra mondiale'', inoltre viene aggiunto che si tratta anche del ''primo politico che in oltre dieci anni è riuscito a diventare premier vincendo un'elezione piuttosto che attraverso manovre di coalizione''.

Inoltre si legge: "Anche sull'immigrazione, che secondo Meloni rappresentava una minaccia di "sostituzione etnica", in questi giorni è difficile distinguere le sue politiche di frontiera rigide da quelle del presidente Biden."

l'opinione di Hockstader

L'editorialista del WP prosegue parlando di Giorgia Meloni: "Eppure è entrata in carica con il timore diffuso che, come capo di un partito con radici nel fascismo italiano del secondo dopoguerra, avrebbe destabilizzato l'ottava economia più grande del mondo e avrebbe inviato onde d'urto in tutta Europa''.

Secondo Hockstader Meloni ha smentito i suoi critici "nonostante l'odiosa eredità del suo partito, i suoi sforzi per bandire le influenze straniere nella lingua, nel cibo e nella cultura per riaffermare l'identità italiana, e i suoi lunghi trascorsi su temi nazionalisti, anti-immigrazione e anti-LGBTQ".

Sulla possibilità che Giorgia Meloni possa diventare un modello per altri paesi, il Washington Post parla però di ''cattiva notizia per gli altri esponenti di destra europei'', dal momento che altrove ''sarà difficile replicare la sua ricetta segreta di acume, buon tempismo e fortuna''.

L'editoriale si conclude con una messa in guardia: ''Qualsiasi passo falso potrebbe significare una rapida fine della sua luna di miele''. Viene infatti sottolineato che ''la vita media dei governi italiani del dopoguerra è di 14 mesi (...) e i suoi partner della coalizione di governo sono alleati di convenienza che potrebbero rivoltarsi contro di lei se vedono un'apertura''.