Si preannunciano nuovi retroscena e rivelazioni su Calciopoli nel programma televisivo "Report" del prossimo lunedì 17 aprile, in onda su Rai 3 in prima serata. La trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci ha infatti annunciato una nuova puntata dedicata proprio allo scandalo calcistico e a segreti inediti riguardanti la Juventus e la famiglia Agnelli.
Report annuncia nuove rivelazioni su Calciopoli
Sono trascorsi 17 anni da uno dei più grandi scandali del calcio italiano, noto come Calciopoli, che coinvolse alcune squadre di serie A e in particolar modo la Juventus.
Nel promo della puntata di Report che andrà in onda lunedì 17 aprile alle 21:20 su Rai 3, la trasmissione promette di svelare "intercettazioni esclusive e rivelazioni dei protagonisti che raccontano una verità mai entrata nelle aule giudiziarie".
Nel video che pubblicizza il programma condotto da Sigfrido Ranucci si parla anche di "lingotti d'oro, opere d'arte e conti miliardari celati in paradisi fiscali", suggerendo che potrebbero emergere dettagli sorprendenti "sul tesoro di Gianni Agnelli" e su "chi è riuscito a entrarne in possesso".
Report annuncia poi di essere pronto a "svelare diverse novità sulla famiglia più potente d'Italia" (gli Agnelli, ndr) tramite documenti riservati e interviste esclusive.
La vicenda Calciopoli del 2006
Calciopoli fu uno scandalo che scosse profondamente il calcio italiano a partire dalla primavera del 2006. Le indagini rivelarono un sistema di manipolazione delle designazioni degli arbitri, la Juventus quindi fu pesantemente sanzionata: fu retrocessa dalla Serie A alla Serie B. Alla Vecchia Signora furono anche tolti 9 punti nella stagione successiva (2006-2007) in Serie B e furono revocati i titoli di campione d'Italia che aveva conquistato sul campo nelle stagioni 2004-2005 e 2005-2006 (quest'ultimo venne poi assegnato a tavolino all'Inter).
Penalizzazioni di varie entità furono inflitte anche alla Fiorentina, al Milan, alla Lazio, alla Reggina e all'Arezzo, da scontare in parte nel campionato di Serie A 2005-2006 e in parte in quello successivo. Tra i tesserati le sanzioni più pesanti colpirono gli ex dirigenti della Juventus Luciano Moggi e Antonio Giraudo, oltre all'ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini: per tutti e tre arrivò la massima pena sportiva, ossia cinque anni di inibizione con proposta di radiazione.