Il mondo delle notizie è complesso e le storie, così come le foto false spesso vengono ampiamente condivise sui social media. Il team editoriale di Blasting News individua ogni settimana le bufale più popolari e le informazioni fuorvianti per aiutarti a distinguere il vero dal falso. Ecco le Fake News più condivise di questa settimana.

Putin non ha detto che la vendita dell’Alaska agli Stati Uniti del 1867 era illegale

Affermazione falsa: gli utenti dei social media di tutto il mondo hanno condiviso l'affermazione secondo cui il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente dichiarato che la vendita dell'Alaska agli Stati Uniti nel 1867 è stata "illegale". Alcuni post riportano come fonte dell'informazione un presunto decreto firmato da Putin e pubblicato il 18 gennaio.

Verità:

  • Una ricerca sul sito web del governo russo indica che il decreto citato sui social media è reale. Il suo contenuto, tuttavia, non fa alcun riferimento al territorio che oggi rappresenta lo Stato americano dell'Alaska, tanto meno alla presunta illegalità della transazione avvenuta nel 1867.
  • In un articolo pubblicato il 19 gennaio, l'agenzia di Stato russa Tass ha riferito che il decreto stanzia fondi per "il processo di ricerca di proprietà immobiliari appartenenti alla Federazione Russa, all'ex Impero Russo, all'ex URSS", nonché per la "corretta registrazione dei diritti [di proprietà]" e la "protezione legale di questa proprietà". Il testo non menziona l'Alaska.

  • Interrogato sull'argomento durante la conferenza stampa del 22 gennaio, Vedant Patel, vice capo ufficio stampa del Dipartimento di Stato, ha commentato: "Parlo a nome di tutti noi del Governo degli Stati Uniti dicendo che certamente non lo riavrà indietro".
  • In seguito l'ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha pubblicato il seguente messaggio su X, insieme a un'emoji che ride: "Secondo un rappresentante del Dipartimento di Stato, la Russia non riavrà l'Alaska, venduta agli Stati Uniti nel XIX secolo. È così, dunque. E stiamo aspettando che venga restituita da un giorno all'altro. Ora la guerra è inevitabile".

Le persone che sono registrate come elettori democratici non hanno potuto votare alle primarie repubblicane del New Hampshire

Affermazione falsa: in alcune recenti dichiarazioni durante i comizi che hanno preceduto le primarie repubblicane di martedì scorso nello Stato del New Hampshire, l'ex presidente Donald Trump ha detto che i democratici potrebbero "infiltrarsi" e votare alle primarie per favorire l'ex governatrice della Carolina del Sud Nikki Haley, la sua principale rivale nella corsa.

Verità:

  • Secondo l'ufficio del Segretario di Stato del New Hampshire, anche se gli elettori non dichiarati - chiamati anche indipendenti - che non sono affiliati ai partiti democratici o repubblicani possono votare alle primarie democratiche o repubblicane, i democratici registrati non possono votare alle primarie repubblicane.

  • I dati pubblicati dal Dipartimento di Giustizia del New Hampshire indicano che il termine ultimo per gli elettori per cambiare partito e votare alle primarie presidenziali di quest'anno era il 6 ottobre 2023.
  • Trump ha finito per sconfiggere Nikki Haley nelle primarie del New Hampshire e, dopo che il governatore della Florida Ron DeSantis ha abbandonato la campagna il 21 gennaio, emerge come il probabile candidato repubblicano alle elezioni presidenziali di quest'anno.

Questo video non mostra una nave militare statunitense in fiamme dopo un attacco Houthi

Affermazione falsa: gli utenti dei social media del Medio Oriente e del Nord Africa hanno condiviso un video di un'imbarcazione militare in fiamme, insieme all'affermazione secondo cui il filmato mostra la nave della Marina statunitense USS Bonhomme Richard, attaccata nei giorni scorsi nel Mar Rosso dai ribelli Houthi dello Yemen.

Verità:

  • Una ricerca per immagini mostra che lo stesso video che ora è diventato virale sul web è stato condiviso su diversi account social il 13 luglio 2020.

  • Una ricerca per il nome USS Bonhomme Richard riporta una serie di articoli pubblicati dalla stampa americana nel luglio 2020, secondo cui la nave, che era ancorata per la manutenzione nel suo porto di origine nella città di San Diego, ha preso fuoco il 12 luglio dopo un'esplosione a bordo.

  • Un articolo pubblicato sul sito web della Marina statunitense afferma che la USS Bonhomme Richard è stata messa in disarmo nell'aprile del 2021, "a causa degli ingenti danni subiti durante l'incendio di luglio".

  • Dal novembre dello scorso anno, i ribelli Houthi, che controllano gran parte dello Yemen dopo quasi un decennio di guerra civile nel Paese, hanno attaccato navi mercantili nel Mar Rosso a sostegno di Hamas in seguito all'invasione israeliana di Gaza. Nelle ultime settimane, le forze statunitensi e britanniche hanno condotto una serie di attacchi contro obiettivi Houthi in Yemen.

Le immagini della Torre Eiffel avvolta dalle fiamme non erano vere

Affermazione falsa: gli utenti dei social media di tutto il mondo hanno condiviso immagini che mostrerebbero la Torre Eiffel di Parigi avvolta dalle fiamme e dal fumo.

Verità:

  • Una rapida ricerca su Internet dimostra che diversi servizi online che offrono trasmissioni in diretta dalla Torre Eiffel mostrano che il monumento non presenta attualmente alcun segno di danni da incendio.

  • Il sito web ufficiale della Torre Eiffel non riporta alcun recente incendio al monumento, così come il sito web dei vigili del fuoco di Parigi, e i biglietti per salire sulla torre sono ancora disponibili per l'acquisto.

La Cina non ha riclassificato la Coca Cola come prodotto per le pulizie

Affermazione falsa: utenti dei social media in Spagna e America Latina hanno condiviso un'affermazione secondo cui il governo cinese avrebbe recentemente vietato la vendita della Coca Cola nel Paese per il consumo umano e riclassificato la bevanda come "prodotto per la pulizia".

I post sono accompagnati da un testo in cui si sostiene che i cambiamenti, presumibilmente fatti da un Comitato centrale cinese per la qualità alimentare, sono avvenuti dopo che uno "studio scientifico", che ha seguito per sei mesi un gruppo di 500 detenuti del Paese, ha dimostrato che 75 di loro sono morti dopo aver ingerito la bevanda tre volte al giorno durante il periodo.

Verità:

  • Una ricerca su Internet mostra che l'affermazione è stata originariamente pubblicata il 15 agosto 2018 in un articolo su un sito web russo chiamato Panorama, che non è l’omonima testata del gruppo La Verità srl che esce in Italia. Intitolato "La Coca Cola sarà venduta come un detergente per scarichi in Cina", l'articolo riporta lo stesso testo sul presunto "studio scientifico" condotto con la bevanda in Cina.

  • Il sito web, tuttavia, è satirico. In una sezione intitolata "Avvertenze", Panorama riporta il seguente disclaimer: "Tutti i testi di questo sito sono parodie grottesche della realtà e non sono notizie reali".

  • Una ricerca sui siti ufficiali del governo cinese, compreso il Ministero della Salute, non porta a nessun risultato sul presunto divieto di consumo della Coca Cola e sulla sua riclassificazione come prodotto per la pulizia. La stessa ricerca sul sito dell'agenzia statale cinese Xinhua non ha dato alcun risultato.