Il nuovo sondaggio del 26 settembre 2025 condotto dall'Istituto Ixè sul sentiment politico e sociale degli italiani rivelano un quadro di crescente disillusione. Il sondaggio, intitolato evidenzia un forte calo di fiducia nel governo, unito a una posizione molto critica dell'opinione pubblica sul conflitto in Medio Oriente e un'allarmante disaffezione dal voto. A questo si accompagna un aumento per Fratelli d’Italia che arriva al 29,2%, così come per Pd e M5S.
Il sondaggio Ixè del 26 settembre
Il sondaggio Ixè del 26 settembre analizza la fiducia nel governo, le intenzioni di voto e le posizioni degli italiani su Gaza.
La fiducia verso il governo di Giorgia Meloni continua la sua fase di erosione e scende al 37% (rispetto al 42% registrato all'inizio dell'anno).
Questa flessione potrebbe essere correlata al posizionamento dell’esecutivo sul massacro palestinese: ben tre cittadini su quattro, ovvero il 75% degli intervistati, ritengono che Israele stia compiendo un genocidio nella Striscia di Gaza.
A conferma di questa sensibilità, quasi il 71% degli italiani si è espresso a favore della missione della Global Sumud Flotilla, la spedizione umanitaria recentemente al centro delle cronache.
Se il sostegno all'esecutivo è in calo, gli orientamenti di voto per i partiti mostrano invece una relativa stabilità, con il centrodestra che consolida la sua leadership politica e sfiora il 48% totale.
Fa da traino Fratelli d’Italia con il 29,2% che aumenta di un punto rispetto al giugno scorso.
Il dato su partiti e astensione
Sul fronte delle opposizioni si notano alcune variazioni: il Partito Democratico è al 22% e sale di tre decimali, mentre il Movimento 5 Stelle sale al 14,1% guadagnando quattro decimali rispetto al dato dello scorso giugno. Forza Italia sale di mezzo punto e si attesta al 9,3, mentre la Lega è in calo con l'8,2 % (-0,4%).
Lieve flessione per Avs che si attesta con il 6,1% (-0,3). Il calo più consistente tra le forze principali è quello1 registrato da Azione di Carlo Calenda, che perde lo 0,7% e scende al 3,1%. Risale invece Italia Viva di Matteo Renzi, ora al 2,2% (+0,4).
A destare la maggiore preoccupazione è però il dato sull'affluenza: l'orientamento a recarsi alle urne registra un vero e proprio crollo, passando dal 58,1% di tre mesi fa ad appena il 49,2%. Questo significa che, se si votasse oggi, meno della metà degli aventi diritto si recherebbe alle urne.
Al momento comunque la preoccupazione principale per gli italiani non è la politica o la guerra, ma l'aumento del costo della vita. Oltre il 60% degli intervistati indica l'inflazione come la sua apprensione principale, un dato in crescita del 5% rispetto a giugno.