Sono passati giorni e mesi dai nostri articoli che segnalavano come l'incuria delle aree verdi della Capitale avevano creato situazioni a rischio per quanto riguarda gli incendi. Avevamo anche ironizzato sulla coincidenza del giorno di nascita del Sindaco Raggi con l'incendio di Roma, il 18 luglio, che durò ben nove giorni, e di una Cerimonia dell'Estintore per il primo cittadino. Adesso c'è poco da scherzare, c'è da fare molto, in fretta e in concreto.Al di là delle dichiarazioni e delle promesse, lacittà va messa in sicurezza nella gestione ordinaria e straordinaria.

30 roghi in un giorno

Roma ha visto incendi dalla Collatina, a Ponte di Nona, alla Cristoforo Colombo, dalla Salaria ad Acilia, dal Parco del Pineto a Ponte Marconi, da Ostia a Fiumicino. Davvero troppi per credere alle coincidenze, il lavoro di prevenzione deve essere una priorità. Strade chiuse al traffico,Canadair ed elicotteri in azione. Uno scenario che forse si poteva evitare.

La pioggia e le buche

I mali di Roma sono tanti e conosciuti da tutti. I due morti dei nei mesi scorsi, causati da vento e pioggia, devono bastare. Anche le buche sono un pericolo tanto che il Comune ha previsto un apposito modello per la procedura conciliativa in caso di danni dovuti a questo. I cittadini possono però segnalare le buche più pericolose al numero 06-52352500.

Il terremoto

Oltre a quello dioggi, il più forte percepito nella Capitale risale al 9 luglio 2012. Anche in questo caso la Protezione Civile espresse al meglio la propria organizzazione. Il più grave invece avvenne nel 1703 quando addirittura le campane suonarono da sole e una parte del Colosseo crollò. Le macerie furono utilizzate per la costruzione del Porto di Ripetta e sempre in quell'annoPapa Clemente XI istituì una commissione scientifica per lo studio dei terremoti.

D'accordo che il sistema comune deve essere riorganizzato e che la burocrazia deve essere semplificata ma intanto le vere priorità sono queste e questi sono i temi che riusciranno a non far tremare la poltrona del nuovo Sindaco.