Spazi sociali ancora nell'occhio del ciclone a Roma. Da questa mattina alle ore 7,00, Cinecittà si è ritrovata immersa in una città militarizzata. Uomini di Polizia, Carabinieri, Polizia Locale e Vigili del fuoco, con l'utilizzo di mezzi blindati, hanno chiuso la zona di piazza Cavalieri del Lavoro per procedere allo sgombero del Centro Sociale Corto Circuito.

Lo sgombero

Uno spiegamento di forze imponente, con circa 200 uomini e che ha destato anche qualche preoccupazione tra la popolazione. Il tutto, per evitare che si verificassero scontri durante l'esecuzione dell'ordinanza da parte della polizia giudiziaria nei confronti di quelli che sono stati definiti "gravi abusi".

Ad essere contestato al centro sociale sono tre distinti decreti di sequestro, emanati anche in seguito ad alcune denunce della cittadinanza del posto, con cui verrebbero contestati violazioni amministrative in merito alle autorizzazioni per l'area ristorante e la realizzazione di un edificio abusivo. Nel corso delle operazioni sarebbero stati messi i sigilli anche a un edificio di circa 300 metri quadrati.

Il sequestro preventivo di questa mattina non sarebbe quindi collegato alla famigerata delibera 140 che sta mettendo in fibrillazione gran parte del mondo associativo romano. Nonostante alcune rassicurazioni da parte della sindaca Raggi a metà agosto, infatti il timore che molte associazioni o centri sociali vengano cacciati dalle proprie sedi è sempre attuale e pressante, tanto che appena pochi giorni fa sotto il Campidoglio, si era svolta una manifestazione al grido di "Roma non si vende".

Le reazioni

Immediato il tam tam su Facebook e Twitter da parte degli attivisti del Corto Circuito, che in poco tempo hanno ricevuto l'aiuto anche da parte degli altri Centri sociali della Capitale. Gli attivisti hanno già annunciato che non si daranno per vinti e che pianteranno una tenda in piazza Cavalieri del Lavoro per protestare contro la chiusura di quello che rappresenta l'unico spazio di aggregazione del territorio.

Al momento la piazza è ancora blindata e numerosi rappresentanti dei centri sociali sono riuniti per osservare e capire la situazione.

Alle 17 di oggi pomeriggio ci sarà un'assemblea aperta alla cittadinanza nella quale decideranno le prossime mosse.Dopo gli sgomberi del Baobab, dello Scup, del Point Break e di tanti altri centri di aggregazione occupati per difendere i luoghi dal degrado e aprire alla città, con fini culturali e sociali (spazi altrimenti abbandonati) adesso è stata la volta del Corto Circuito, che nella zona di Cinecittà rappresenta un importante punto di ritrovo da oltre 26 anni.