La città di Roma a partire dal 2000 è stata principale teatro di un continuo degrado urbano, dove i cittadini si sono resi spettatori di una cittadinanza passiva che ha ingrandito il problema. Uno spazio che ha rilanciato l'idea di unione tra istituzioni e rappresentanza urbana è stata la Casa dell'architettura. Nel 2018 scade il protocollo d'intesa tra Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia e Roma Capitale che ha sancito la nascita nel 2002 della Casa dell'Architettura nell'Ex Acquario Romano di Piazza Manfredi Fanti.

La Casa dell'Architettura a Roma e in Italia

Lo slancio partito bene negli anni 2000 - con le amministrazioni Veltroni e Rutelli- ha avvalorato allora le esigenze di grande città con l'inaugurazione dell'Auditorium di Renzo Piano e la riqualificazioni di sedi storiche. Questa idea, rallentata dalla crisi economica e da un alto tasso di urbanizzazione nelle periferie- a differenza di un mancato adeguamento statico per gli edifici del centro storico- hanno ingigantito gli errori nel tempo, materializzando sproporzioni enormi tra periferie - dimenticata la zona Nord di Roma- e centro urbano. L'idea quindi è creare un Urban Center, spazio nato negli Stati Uniti negli anni '60 che accoglie le idee della cittadinanza ma anche degli esperti del settore.

Questo spazio si occupa anche della promozione dell'immobiliare capitolina e si da promotore di finanziamenti partecipando a finanziamenti europei.

L'esempio di Parigi

Molte capitali europee hanno preso spunto dalla riorganizzazione degli spazi urbani attraverso gli Urban Center. I casi più significativi si trovano nel Nord Europa, dove una riclassificazione energetica di interi quartieri ha reso le città di Praga, Copenaghen e Parigi città con una concentrazione di urbanistica architettonica omogenea e non dispersiva.

Parigi detiene il primato per l'aspetto innovativo ed il continuo studio di soluzioni sostenibili della città- grazie anche all'impegno "green" del sindaco- con veri e propri centri di incubazione di idee- progetto presente anche in Italia - che proiettano la città verso uno sviluppo integrato ed aggiornato della citta- il modello è intitolato "Paris- Metropolis 2020".

Entrare in sistema con queste idee innovative significa anche fare ordine tra le istituzioni della città, tra cui le fondazioni presenti, i principali competitors immobiliari, le strutture di ricerca universitarie e di studio di design.