Aria tesa a Torre Maura, un quartiere di Roma, dove gli abitanti sono scesi in piazza da alcuni giorni per protestare contro il centro di accoglienza cittadino. L'arrivo di alcune famiglie nomadi ha scatenato l'ira di tutti i cittadini che abitano nel quartiere, che affermano di non sentirsi più sicuri come prima e di non smettere la rappresaglia finché non saranno trasferiti tutti i rom.

Il caso

Dal 2 aprile circa 200 abitanti di Torre Maura hanno alzato la voce contro l'amministrazione, Dopo l'arrivo di circa 77 persone di etnia rom, i cittadini sentono minacciata sia la propria libertà che la sicurezza e hanno richiesto alla sindaca Raggi di trovare al più presto una soluzione per sgomberare l'area.

Dopo che il caso ha raggiunto l'attenzione dei media, è stata proprio Virginia Raggi a prendere in mano la situazione e a cercare un modo per poter ricollocare entro una settimana le famiglie nomadi. Ha inoltre preso le distanze da questo fatto, affermando che non c'era alcuna utilità nell'utilizzo di quel centro d'accoglienza dove sono state inserite fin troppe persone.

Le parole dei residenti

I residenti non hanno esitato a farsi sentire. Già con l'arrivo delle prime famiglie, sono scese in piazza più di 300 persone pronte a presidiare la zona finché non si risolva la situazione. Inserire persone rom all'interno di un'area particolare come Torre Maura è, secondo i cittadini, un affare assurdo e pericoloso.

Sono tutti d'accordo nell'affermare che sono state trasferite troppe persone e che, se non si trova a breve una soluzione, la situazione potrà solo peggiorare. Non si sentono sicuri nel dividere il territorio con persone che vengono definite, senza mezzi termini, ladri e criminali.

Non si sentono liberi di uscire quando vogliono, a tutte le ore del giorno e della notte, o di far andare i propri figli a giocare da soli nelle piazze.

La paura più grande è rivolta, infatti, proprio a questi ultimi, considerati come bersagli facili e sopratutto incapaci di proteggersi.

Salvini appoggia i residenti ma condanna le violenze

Parole dure quelle del ministro Salvini che condanna le violenze dei residenti affermando che non bisogna peggiorare la situazione delle periferie romane.

La protesta iniziata martedì è la prova, secondo il vicepremier, della necessità di eliminare i campi rom e far i modo che queste persone possano integrarsi il prima possibile con il resto dei cittadini.

Se è nata una guerriglia, afferma Salvini, allora significa che mai come adesso c'è bisogno di integrazione tra etnie diverse e della fine dei privilegi dati ad alcune famiglie rom.