Ilcaso di Noemi, bambina di 18 mesi affetta da una grave forma dimalattia degenerativa ha ormai fatto il giro del mondo. Nei giorniscorsi i tribunali di L'Aquila e di Lamezia Terme hanno datol'assenso per le cure con il metodo Stamina per Noemi e per una donnadi Brescia affetta da sclerosi multipla amiotrofica.

Inizia dunquecosì un nuovo corso di cure mediche per le quali diversi gruppi dicittadini, persone con gravi malattie e alcune associazioni per idiritti umani, si battono ormai da anni. Per quanto riguarda nellospecifico il caso della piccola Noemi, in precedenza il tribunale diChieti dette ben due esiti negativi, costringendo così la famigliadella bambina a dover rinunciare a cure che invece potrebbero esserefondamentali per la crescita e il futuro della piccina.

A questi dueverdetti, Andrea, il papà di Noemi, si era opposto presentando unreclamo al governatore della regione Abruzzo e pochi giorni fa èarrivato finalmente il parere favorevole da parte del tribunale diL'Aquila.

Noemi, affetta da una terribile malattia cheprogressivamente le atrofizza i muscoli riducendole anche di volumela cassa toracica e impedendole di respirare, è originaria diGuardiagrele in provincia di Chieti; ha vinto la sua battaglia per lavita e ora ha una grande possibilità di cura che mai era stataautorizzata prima.

Di fatto ciò che impediva alla piccina e a tuttequelle persone affette da gravi malattie come la sua di accedere alle cure, era unvizio di forma che, secondo il giudice di Lamezia Terme, implicava una disparità di trattamento fra loro e gli altrisoggetti malati.

Per la questione, non era stato preso in considerazione inprecedenza neanche il parere dei medici, bensì soltanto il diniegopervenuto per cause di natura giurisdizionale.

Ma purtroppo il casodel diniego delle cure alla piccola Noemi non è stato un fattoisolato poiché nei mesi scorsi la sospensione delle cure con metodoStamina ha colpito anche Davide Vannoni, persona che da anni soffredella medesima malattia.

Il TAR del Lazio è stato costretto asospendere la commissione del ministero della Salute che gli avevabloccato la possibilità di cura con questo metodo. A seguito diquesto episodio avvenuto nel Lazio, il ministro Lorenzin ha promessoche presto sarà insediata una nuova commissione che si occuperà diesaminare i casi relativi al metodo Stamina.

Sulla questione èintervenuto anche il governatore della regione Veneto, Zaia, il qualesi è detto disponibile a offrire ai malati affetti da malattiedegenerative le strutture presenti nella sua zona a patto che lerichieste pervengano direttamente dal Ministero della Salute.Contraria invece a questo metodo di cura rimane la senatrice a vitaElena Cattaneo la quale sostiene che l'unica sperimentazioneattendibile su questo metodo è quella effettuata dall'università diModena-Reggio Emilia con l'ospedale San Raffaele di Milano e haaggiunto anche che il metodo Stamina non ha alcun valore scientifico.