L'ansia può essere considerata come una paura cosciente e accettabile che, però, nasconde una preoccupazione più profonda e meno accettabile. Una gerarchia evolutiva dell'ansia, che parta dall'ansia, diciamo, più lieve e arrivi ad una forma più grave, è la seguente:
- ansia superegoica (legata alla nostra coscienza morale);
- angoscia di castrazione;
- paura di perdere l'amore;
- paura di perdere l'oggetto (detta anche ansia di separazione e dove per "oggetto" noi clinici intendiamo una persona importante di riferimento);
- angoscia persecutoria;
- angoscia di disintegrazione.
Ogni volta che l'ansia fa parte del quadro clinico, lo psicoterapeuta deve cercare la collaborazione del paziente per identificarne l'eziologia. L' ansia è, spesso, multideterminata da tematiche derivanti da una varietà di livelli evolutivi.
Ricerche genetiche (Lesch et al., 1996) hanno notato che gli individui con una versione più corta del gene, che codifica una proteina, coinvolta nel trasporto della serotonina, possono soffrire di maggiore ansia, associata ad un temperamento nevrotico, rispetto agli individui che hanno una versione più lunga del gene. Se, però, consideriamo l' ansia come un sintomo sovradeterminato di un conflitto inconscio, potremmo non rilevare l'aspetto adattivo dell' ansia. Preoccuparsi, infatti, di ciò che accadrà in futuro può portare ad un pensiero altamente creativo. Le soluzioni dei problemi sono il prodotto di una preoccupazione. Se l'ansia è vista come un problema che deve essere cancellato con l' uso degli psicofarmaci, la psiche umana potrebbe soffrire una perdita sostanziale.
Pazienti che vengono in terapia, accusando un disturbo d' ansia, in realtà, soffrono di due o più disturbi d' ansia.Tyler e coll. (2003) hanno concluso che il nucleo di un quadro clinico nevrotico deriva da un insieme di caratteristiche ansiose e depressive, associate a una significativa patologia di personalità.
Disturbo d' ansia generalizzato: che cosa è e come trattarlo
Il DSM-IV (manuale dei disturbi mentali) per il disturbo d' ansia generalizzato (GAD) ha cercato di chiarire il confine tra questo disturbo e una normale preoccupazione. L' ansia deve essere eccessiva, difficile da controllare e per un periodo di almeno sei mesi il numero dei giorni in cui è presente deve essere superiore a quello dei giorni in cui è assente; deve anche essere causa di uno stress significativo da un punto di vista clinico o interferire con le attività lavorative e sociali. L'ansia deve essere così pervasiva che il paziente si concentra su una serie di attività o eventi quali bersagli dell' ansia. La qualità della vita di queste persone viene a tal punto compromessa da preoccuparsi sul proprio futuro, la possibilità che ai familiari succeda qualcosa di male e a vari altri aspetti della vita. Possono provare tensione fisica e lievi sintomi di attivazione del sistema nervoso simpatico, ma nulla che si avvicini al livello del disturbo da attacchi di panico. Diversi studi dimostrano l' efficacia della farmacoterapia e anche della psicoterapia dinamica breve nel trattamento dei pazienti affetti da ansia. L'ansia emerge in risposta a molte situazioni nel corso della vita. La farmacoterapia può eliminare le componenti fisiologiche dell' ansia lasciandone inalterati gli aspetti cognitivi. Piuttosto, i farmaci possono essere un valido coadiuvante a breve termine degli interventi psicoterapeutici,ma non un trattamento risolutivo.
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