Sono ancora molte le cose che la scienza stessa non riesce a comprendere, tuttavia grazie ad alcuni studiosi recentemente è stata scoperta una dieta che a quanto pare prolunga l'esistenza e fa vivere in maniera più ottimale. Sul magazine scientifico Cell è stata resa pubblica una ricerca che ha avvalorato l'eventualità di limitare l'invecchiamento dell'organismo, ma non solo, poiché è possibile sorvegliare la propria condizione fisica e diminuire la possibilità di contrarre molte malattie. L'analisi ha consentito di comprendere quanto può essere fondamentale alimentarsi soprattutto nel corso della prima parte della giornata, cercando così di evitare di cenare a tarda ora.

Da precisare che la consuetudine di estendere in modo eccessivo la giornata, va a gravare sfavorevolmente sul proprio organismo, frapponendosi sui cicli naturali e provocando parecchi scompensi.

Luigi Fontana, professore mediante la Washington University di Saint Louis e all'Università di Brescia, ha voluto puntualizzare che è essenziale seguire una dieta alimentare vegetale, per due giorni a settimana. Inoltre Fontana continua affermando che in queste due giornate non si dovrebbero oltrepassare le 500 calorie giornaliere e non dovranno essere continuative. Non sono da sottovalutare le proteine, in quanto sono indispensabili per il proprio benessere, nonostante ciò non dovranno in nessun caso essere oltre il 10/12 del fabbisogno calorico, mentre è sicuramente più sano potenziare l'utilizzo dei carboidrati.

Sia il docente Fontana che Linda Partridge, chiariscono che la loro dieta non dovrà assolutamente comportare l'eliminazione della carne, per il semplice fatto che le sostanze di origine animale si rivelano necessarie per il proprio stato fisico, inoltre vanno affiancate a frutta e verdura, dato che contengono in gran misura fibre, sali minerali e vitamine, che a loro volta frenano l'insorgere di molte patologie.



Il gastroenterologo Festi, ha messo in dubbio l'efficacia di questa dieta che prolunga la vita, in quanto a suo parere, rimanere due giornate in semi digiuno può solamente recare danno all'organismo. Logicamente Fontana, Partridge e altri scopritori di questo studio, hanno replicato a queste dichiarazioni sottolineando che fin dal principio della storia naturale dell'essere umano, si sono verificate epoche in cui vi era l'abbondanza e fasi in cui vi era la totale carestia, nel quale il nostro corpo si è completamente adattato. Se desiderate potete lasciare un vostro commento. Per continuare ad essere aggiornati dovrete cliccare il tasto "Segui" in alto a destra vicino al nome dell'autore.