Fare sesso non renderebbe troppo felici. Lo afferma un gruppo di ricercatori della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania. Grazie a questa loro smentita, però, cadono inesorabilmente anni di ricerche scientifiche luoghi comuni. I risultati di questo studio, reperibile sulla rivista specializzata Journal of Economic Behavior & Organization, confermerebbero chiaramente il nesso non troppo ovvio tra sesso e felicità. Anzi. Sarebbe vero l'opposto, ossia che fare l'amore troppo o troppo spesso potrebbe portare all'effetto contrario.
Infelicità da ricondursi alla troppa attività sessuale, dunque? Sembrerebbe di sì. Almeno secondo quanto emerge dopo i test effettuati dagli scienziati su un campione di 64 coppie sposate, la cui età era compresa tra i 35 e i 65 anni. Queste, poi, sono state divise in due gruppi. In tal modo, se ad un gruppo è stato richiesto di raddoppiare la propria vita sessuale, all'altro è stato consigliato di continuare con le proprie abitudini. L'esperimento è durato dodici settimane, durante il quale i soggetti sottoposti al test hanno dovuto rispondere ad un questionario online. Si sono così registrati veri e propri cali di desiderio tra i due partner che facevano parte del gruppo "più attivo". Il motivo sarebbe da ricondurre al fatto che l'incremento dell'attività sessuale compromette fattori determinanti come la spontaneità, il romanticismo e il desiderio all'interno del menage della coppia.
All'opposto, le coppie che formavano l'altro gruppo hanno evidenziato un'invariata carica sessuale, proprio non cambiando alcuna abitudine nei relativi rapporti intimi.
La considerazione più ovvia da farsi è quella che non importa la quantità ma la qualità di un rapporto intimo. Lo conferma Tamar Krishnamurti, autore dello studio, che sfata quindi quanto sostenuto da precedenti studi, come quello condotto da Tim Wadsworth della University of Colorado Boulder, negli Stati Uniti.
Secondo quest'ultima ricerca, infatti, il sesso rendeva felici, ma solo se si pensava di farlo più degli altri. In una sorta di perpetuo paragone fra sé e i conoscenti. Questo portava ad una crescente autostima, ma del tutto distaccata dagli aspetti determinanti che incidono su una sana vita di coppia.
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