La puntata di Report dello scorso 3 maggio ha riacceso ancora una volta i riflettori sui danni alla salute provocati dall'olio di palma. Si tratta, purtroppo, di un alimento molto diffuso nei cibi di cui ci nutriamo ogni giorno e per questa ragione ritengo importante aprirti gli occhi come consumatore, ma soprattutto come genitore: capirai il perché.

Principalmente, infatti, l'olio di palma viene utilizzato nei biscotti, nelle merendine, nelle creme spalmabili, tutti prodotti legati alla prima colazione e, soprattutto, alle abitudini alimentari dei nostri bimbi.

Loro sono molto attratti da queste confezioni quando ci accompagnano nei supermercati e, se non stiamo attenti, rischiamo di danneggiare la loro salute.

Oggi, fortunatamente, una nuova normativa ha obbligato le aziende produttrici a dichiarare esplicitamente quale tipo di olio abbiano utilizzato in luogo della precedente e generica dizione di olio vegetale. E grazie a questa novità abbiamo potuto apprendere che nel 90% dei casi si trattava (e si tratta) di olio di palma. Adesso, basta guardare le etichette dei prodotti per riconoscerne la presenza e quindi siamo chiamati ad acquisti e a consumi responsabili, riducendo al minimo la soddisfazione delle richieste sbagliate dei nostri figli.

Gli studi scientifici hanno ormai accertato i danni che l'olio di palma provoca in maniera irreparabile alle cellule che nel nostro organismo producono l'insulina.

È stato accertato come il suo uso quotidiano danneggi il pancreas. Ed è un fatto noto la correlazione tra l'utilizzo dell'olio di palma e il diabete. Se l'obbligo di dichiarare esplicitamente la presenza dell'olio di palma nelle etichette è stato un passo avanti, un traguardo importante dovrebbe essere la sua abolizione: in tal senso puoi trovare on line alcune petizioni da poter sottoscrivere.

È necessario infine prestare attenzione anche ad altre tipologie di prodotti e alle loro etichette in cui si potrebbe rintracciarne facilmente la presenza, come gelati confezionati, crackers, latte per l'infanzia.