Si direbbe proprio che la farfallina, mostrata in occasione d'un evento televisivo, di Belen Rodriguez (sempre al centro del gossip) abbia fatto scuola. Sono in aumento, soprattutto fra gli adolescenti, le richieste per farsi tatuare un angolo del proprio corpo. E così sono pure in aumento le infezioni cutanee ed altre malattie. Le autorità sanitarie hanno lanciato il grido d'allarme. E l'attenzione non è rivolta soltanto verso gli adulti, ma pure nell'universo dei ragazzi, che non avendo tanti soldi in tasca si rivolgono a inesperti ed incapaci che esercitano, inoltre, in un ambiente settico e con strumenti di lavoro improvvisati e non sterilizzati.
Il tatuaggio è un disegno o marchio che viene effettuato sulla pelle mediante una speciale macchina, dotata di diversi aghi, del tutto simile a quella da cucire che di ago ne ha soltanto uno. Lo strumento, con la puntura, inocula sotto l'epidermide l'inchiostro per ottenere l'immagine e lo scritto. Una pratica che provoca sanguinamento e dolore, a seconda della zona lavorata.
Trattandosi, in definitiva, d'una lesione della pelle il pericolo dell'infezione è sempre dietro l'angolo della porta. Oltre a problemi cutanei non trascurabili, i rischi più elevati sono quelli dell'epatite C e Hiv (Aids). I pericoli, secondo i dermatologi, discendono finanche dai colori che vengono utilizzati. Tanto che si sta cercando di imporre ai tatuatori il nero, il grigio, il bianco ed in misura lieve i colori blu e verde. La minaccia per la salute dovrebbe essere il colore rosso e quello giallo che passano nel sangue con particolari additivi ancora sconosciuti.
Non c'è un listino prezzi per il costo di un tatuaggio. Ma stando alle ultime indagini non sono pochi i tatuatori che guadagnano più dei medici. In Italia si contano oltre 1200 studi (a parte coloro che lavorano in nero ed in assenza di igiene e sicurezza). È stato stimato un fatturato di oltre 100 milioni di euro. E quello che può suscitare più interesse è che si tratta di una attività che non conosce crisi. Il tatuatore, oggi, viene considerato da taluni pari ad un'artista e da altri come un piccolo artigiano; l'età media è di trent'anni ed ha in tasca un diploma di scuola media superiore; non mancano i laureati.
Ma aumentano pure i pentiti. Ossia coloro che ricorrono dal dermatologo per eliminare il tatuaggio. E sembrerebbe un'impresa non del tutto facile. Comunque, la rimozione del tatuaggio viene studiata su misura ed eseguita con diversi tipi di laser. In situazioni più complesse c'è la possibilità della dermoabrasione oppure dell'intervento con il bisturi: in questo caso si tratta di una vera operazione chirurgica che talvolta produce effetti collaterali quali l'alterazione del colore della pelle, tracce d'inchiostro e permanenze di cicatrici.
Infine ci sono gli appassionati del tatuaggio cosiddetto temporaneo, che si applica sulla pelle con un batuffolo di cotone inumidito. Di solito scompare dopo un paio di giorni, ma non è detto che non causi effetti collaterali per via dell'uso di particolari additivi colorati che scatenano reazioni allergiche. In Italia per potere esercitare la professione di tatuatore occorre essere abilitati e di solito è sufficiente seguire un corso perlomeno di 90 ore. Ma come tutte le professioni, purtroppo, non mancano gli abusivi. Ed anche in questa Arte o mestiere ogni Regione sembrerebbe avere un proprio ordinamento.