Super lavoro per l’ospedale Molinette di Torino la notte tra il 31 dicembre 2015 e il 1° gennaio 2016 e non per colpa dei feriti per i botti di Capodanno. I sanitari del nosocomio piemontese sono stati impegnati a salvare la vita a quattro persone che, grazie ad un donatore di 54 anni, deceduto ad Alessandria per un'emorragia cerebrale, hanno potuto ricevere organi sani per far fronte alle loro patologie; durante la notte sono stati eseguiti trapianti di cuore, fegato e reni.

Gli interventi eseguiti

L’intervento, eseguito dall’equipe medica del professor Mauro Rinaldi e del dottor Michele Latorre, ha permesso di trapiantare un cuore nuovo ad un uomo di 58 anni della provincia di Torino affetto da cardiomiopatia dilatativa.

Mentre un fegato nuovo è stato trapiantato su un uomo di 59 anni affetto da epatopia. In sala operatoria per l’intervento precedentemente descritto anche il professor Mauro Salizzoni, che con il 2015 (in trenta anni di attività) ha superato quota tremila trapianti. Il primo trapianto di fegato a Torino, infatti, è stato eseguito nel lontano ottobre 1990 su di un paziente di 44 anni affetto da epatite virale. Infine i trapianti di reni: ad eseguire gli interventi l’equipe del professore Luigi Biancone, del dottor Maurizio Merlo e del dottor Bruno Frea, effettuati su due uomini della provincia di Torino (49 e 67 anni), entrambi affetti da nefroangiosclerosi derivante da ipertensione.

Ma i trapianti sono in diminuzione

Secondo una stima effettuata dal direttore del regionale trapianti, professor Antonio Amoroso e dal dottor Pier Paolo Donadio (Coordinamento Donazione e Prelievo di Organi), l’anno 2015 è stato un anno negativo per i trapianti di organi in Piemonte. Media che si è abbassata di quasi 5 punti percentuali rispetto il 2014 che aveva raggiunto i 26,7 contro i 21,8 del 2015.

Colpa della spending review, o meglio - spiegano i due professori - per la “mancanza di finanziamenti, blocco del turn-over, riorganizzazioni e accorpamenti”. Sembra invece invariata la disponibilità delle famiglie: sette su dieci si dicono favorevoli ai trapianti.