Arrivano importanti novità per quanto riguarda le prescrizioni mediche ed il costo di alcuni esami specifici.

Il ticket sanitario venne introdotto per la prima volta nel 1989, una quota di partecipazione da parte dei cittadini dovuta per l'assistenza sanitaria fornita dallo stato, una piccola parte con cui poter sostenere esami o visite anche molto costosi.Ma con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto da parte del Ministero della Salute dello scorso 20 gennaio, riguardante le “condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza ambulatoriale erogabili nell'ambito del servizio sanitario nazionale”, le cose per i pazienti cambiano notevolmente.

Infatti, con l'entrata in vigore del decreto, una fetta importante di esami medici specifici saranno prescrivibili solo in presenza di determinate condizioni.

Gli esami coinvolti.

La lista degli esami interessati dal decreto è notevole, e riguarda numerosi settori: odontoiatria, genetica, radiologia diagnostica, dermatologia/allergologia, medicina nucleare.

Questo vuol dire che se non sussisteranno casi di gravi patologie, i cittadini per affrontare visite di prevenzione oppure esami specifici non potranno più pagare soltanto il ticket ma bensì dovranno sostenere il costo dell'intero importo.

Lo scopo di questa riforma è quello di evitare gli sprechi, dando la possibilità di utilizzare le visite mediche e di fare gli accertamenti solo a chi ha problemi di salute davvero gravi.Inoltre, il decreto prevede anche delle responsabilità da parte del medico di famiglia, che potrebbe subire dei tagli allo stipendio qualora prescriva degli esami che risultano essere superflui.

A rimetterci saranno sempre i più deboli.

Inutile ribadire che a pagarne le conseguenze maggiori saranno principalmente le fasce più deboli.

Non si sono fatte attendere le prime critiche per questa scelta, poiché il diritto alla salute è un diritto costituzionalmente garantito.Può definirsi un'analisi del sangue oppure una visita di controllo come “superflua”?Di sprechi nel nostro paese c'è ne sono in ogni settore, perché andare a tagliare i costi su un così delicato ambito?

Ci hanno sempre insegnato che prevenire è meglio che curare, ma questo non sembra poter valere per tutti.