Paola Cirio, donna torinese di 53 anni,nel 2012 ha scoperto di avere la sclerosi multipla e di fronte alla certezza dei limiti delle terapie,ha scelto di ricorrere all'eutanasia. La pratica del "suicidio assistito" non è riconosciuta ancora in Italia e la signoraha prenotato in una clinica Svizzera la sua "dolce morte", rivolgendosi a Torino al centro Exit un associazione per il diritto ad una morte dignitosa, per essere aiutata nell'iter burocratico ed inviando a Ginevra le sue cartelle cliniche che certificano la gravità della sua malattia.

La lucida scelta di Paola Cirio

Scelta estremamente difficile e dolorosa quella della signora Paola Cirio, che nessuno vorrebbe mai augurarsi di dover prendere per la propria vita o per quella di un familiare.La sua scelta è stata dettata dalla sua lucida consapevolezza, quella di non voler cedere la sua vita e la sua dignità nella spirale del dolore, ritenendo l’eutanasia l’unico modo per mantenere integra la sua dignità.Una scelta che va sicuramente rispettata anche se non condivisa da tutti, nel dilemma di cosa sia veramente la cosa giusta da fare, di fronte ad una vita, segnata da una malattia degenerativa, che la renderà non più vivibile dignitosamente, ola tesi che vuole la vita fino all’ultimo respiro a tutti i costi.

Paola Cirio, torinese di 53 anni ha deciso di morire in Svizzera, sarà lei a scegliere quando porre fine alla sua vita, lo ha dichiarato in un' intervista registrata.

L’eutanasia in Italia: a marzo sara discussa in Parlamento

L’eutanasia in Italia è ancora vietata ma il prossimo marzo in Parlamento si inizierà a discutere.Èla prima volta che una proposta di legge sull’eutanasia sarà discussa in Aula,il lungo iter del testo avrà inizio a Montecitorio amarzo 2016.

La proposta, prevede che il cittadino possa porre il suo rifiuto alla possibilità di trattamenti sanitari e terapie nutrizionali,in grado di intervenire sul suo normale decorso di vita, le volontà dovranno essere rispettate dal personale medico sanitario se arrivano da una persona maggiorenne e capace di intendere e di volere.

Il cittadino inoltre, attraverso un iter burocratico, potrà stilare un atto scritto, attraverso il quale si dichiara favorevole all’applicazione dell’eutanasia nel caso in cui venga a trovarsi nelle condizioni previste dalla legge.