La popolazione anziana continua ad aumentare. Si stima che nel 2050, il numero degli ultraottantenni sarà 4 volte superiore a quello attuale. Mantenere in buono stato le funzioni fisiche e cognitiveè diventato un interesse comune per avere una vecchiaia di successo. Per la prima volta sono stati esaminati tutti gli studi pubblicati dal 1980 al 2014, presso il Centre of Physical Activity and Nutrition Research, Deakin University, Melbourne, Australia, con lo scopo di correlare diversi modelli dietetici con il progredire di una senescenza serena.

I risultati hanno dimostrato che una dieta bilanciata come quella mediterranea, comprensiva di un consumo elevato di ortaggi, frutta, legumi, olio di oliva, pesce, cereali, noci e mandorle, fornisce molti nutrienti (vitamine del gruppo B, acidi grassi omega 3 e antiossidanti come vitamine A, C, E), necessari, non solo a prevenire le malattie cardiovascolari, ma a mantenere la Salute mentale nell’anziano.

Questo modello dietetico, ritenuto valido dal National Insitute of Health, USA, è stato ripreso e modificato solo nel consumo di sale (riduzione a 2.3 grammi al giorno), per abbattere in modo significativo il problema ipertensione (dieta DASH, Dietary Approaches for stop Hypertension).

La dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) è un regime alimentare promosso dal National Heart, Lung, and Blood Institute – parte dei National Institutes of Health statunitensi – per prevenire e tenere sotto controllo l’ipertensione. Ridurre la pressione non è però il suo unico beneficio. In particolare, la dieta DASH aiuta anche ad abbassare i livelli di colesterolo totale e delle LDL (Low Density Lipoproteins), cioè del cosiddetto colesterolo “cattivo”. Scopri di più grazie ai consigli del medici del Policlinico "A. Gemelli" nell'iniziativa Viaggio al Cuore del Problema, powered by Danacol.

Indici dietetici di qualità per individuare una dieta equilibrata

Anche se l’azione della dieta è multidimensionale, ossia comprende l’effetto della combinazione dei nutrienti ingeriti e la risposta individuale all’alimentazione, dovuta al polimorfismo genetico di ciascuno, ci sono dei marcatori che possono guidare alla scelta del modello dietetico ottimale.

Per ottenere un basso rischio di malattie metaboliche (vedi diabete di tipo II) e cardiovascolari, la dieta dovrebbe fornire una scarsa assunzione di grassi totali e saturi ed un introito elevato di fibre, beta carotene, vitamine, folato, calcio e ferro.

L’efficacia della dieta può essere monitorata mediante analisi della pressione sanguigna e dei seguenti marcatori ematici dirischio delle malattie croniche: omocisteina e proteina C reattiva, i cui livelli si innalzano nell’infiammazione dell’endotelio vascolare, glucosio, colesterolo totale e LDL, da tenere sotto controllo per prevenire diabete e formazione di placche aterosclerotiche.

Questi indici dietetici evidenziano il grado di adesione alla dieta corretta (compliance del paziente).

Una dieta bilanciata mantiene le funzioni cognitive e fisiche

Negli studi pubblicati dai ricercatori australiani su European Journal of Nutrition, in aprile 2016, la dieta, ritenuta equilibrata (mediterranea o DASH), conteneva, i seguenti micronutrienti: vitamine antiossidanti, necessarie a proteggere il cervello dal danno ossidativo alle membrane cellulari; quest’ultimo è stato implicato nei disordini psichiatrici, tra cui la depressione; acidi grassi omega 3 (DHA, acido docosaesaenoico) e vitamine del gruppo B, che influenzano molte funzioni cerebrali (produzione dei neurotrasmettitori, crescita e sopravvivenza delle cellule neuronali e protezione della barriera ematoencefalica).

Questi nutrienti possono contrastare, dunque, la comparsa della demenza e della depressione, problemi neuropsicologici comuni nell’anziano. Mantengono anche la forza muscolare e prevengono la comparsa di malattie croniche, per avere una buona qualità di vita, sia nella mezza età che nell’anziano.