L’intolleranza al lattosio si manifesta con sintomi gastrointestinali come flatulenza, costipazione o diarrea, ma può interferire con la mineralizzazione delle ossa?Se lo sono chiesto gli scienziati dell’Endocrinology Clinic nel Post Graduate Institute of Medical Research and Education, Chanigarh, India.

Hanno condotto uno studio su ben 300 pazienti, 150 con diabete di tipo 2 (alimentare) e 150 sani, nei quali hanno misurato la presenza di intolleranza al lattosio e i livelli di vitamina D, calcio e ormone paratiroideo (regolatori della mineralizzazione ossea).

Sorprendentemente, un’elevata percentuale di soggetti è risultata intollerante al lattosio: il 59% dei diabetici e il 42% dei controlli; la concentrazione dei markers di mineralizzazione ossea, è stata più bassa nei diabetici rispetto ai soggetti sani e ancora inferiore nei diabetici intolleranti al lattosio; l’osteoporosi è stata riscontrata maggiormente nei diabetici.

I dati evidenziano una stretta associazione tra intolleranza al lattosio, vitamina D, calcio e ormone paratiroideo; si suggerisce di monitorare questi parametri, per prevenire l’osteoporosi. Il lavoro è stato pubblicato in settembre 2016 sulla rivista Clinica Chimica Acta.

Intolleranza al lattosio e osteoporosi

E’ dovuta alla deficienza dell’enzima lattasi nella membrana dei microvilli dell’intestine tenue; la mancanza di scissione del lattosio in galattosio e glucosio, fa sì che il lattosio venga fermentato nel colon dalla flora batterica in acidi grassi e gas (anidride carbonica, metano, azoto, idrogeno): gli acidi grassi, generalmente fonte di energia per le cellule del colon, in quantità eccessiva, irritano la mucosa intestinale; i gas producono meteorismo.

Il 70% della popolazione globale ne soffre, mentre in Germania e Austria solo il 25% della popolazione ne è affetta.

Studi precedenti avevano già mostrato una correlazione tra intolleranza al lattosio e osteoporosi; è possibile che i pazienti ingeriscano meno latte e derivati e quindi meno calcio, a causa dei fastidi riscontrati nell’assunzione.

La terapia è un’alimentazione basata su uno scarso contenuto di lattosio, ma comunque ricca di calcio (ortaggi verdi, agrumi e semi oleosi) e di vitamina D, (pesce, uova, carne bianca, ortaggi), implicata nell’assorbimento del calcio e nel metabolismo osseo.

Lo studio clinico

L’intolleranza al lattosio è stata esaminata nei pazienti diabetici e sani mediante il saggio non invasivo breath test oppure con test genetico; la vitamina D (25-idrossiD3) e l’ormone paratiroideo sono stati misurati nel plasma con saggi immunoenzimatici; il calcio nel siero con analizzatore automatico; la densità minerale ossea è stata registrata con DXA scan.

E stata osservata un’elevata percentuale di intolleranti al lattosio (su 300 individui con o senza diabete, circa la metà);

i pazienti diabetici sono stati quelli con la maggiore percentuale di intolleranti (il lattosio non digerito potrebbe indurre, dunque, una maggiore predisposizione alla sindrome metabolica);

il 67% dei pazienti diabetici e il 20% degli individui sani hanno mostrato osteoporosi e livelli dei parametri di mineralizzazione ossea insufficienti; l’80% dei diabetici e il 16% dei controlli con osteoporosi sono risultati intolleranti al lattosio.