Un bel tatuaggio potrebbe essere un regalo per tutta la vita; un tribal, un gruppo di caratteri cinesi, il nome di una canzone, una data. Insomma, la scelta dei motivi e dei colori per marchiarsi a vita e molto vasta. Ma quello che molte persone ignorano sono alcuni effetti collaterali che le sostanze contenute nei vari inchiostri possono provocare.
Un recentissimo studio condotto dall'European Commission's Joint Research Centre rivela che gli inchiostri utilizzati per scolpire i corpi umani contengono sostanze tossiche molto nocive per la Salute.
E che dette sostanze sono frutto di un preparato chimico che talvolta contiene piombo, arsenico, nichel, mercurio, ecc. Quindi elementi altamente cancerogeni anche a seconda del colore desiderato.
Un ricordo per tutta la vita
”L'esperienza di un tatuaggio è unica”, afferma la stragrande maggioranza di chi almeno una volta nella vita si è voluto lasciare il segno. Tuttavia, il rapporto evidenzia come molteplici sostanze alla base degli inchiostri possano generare pericolose mutazioni genetiche e provocare effetti tossici nella riproduzione e addirittura danneggiare il sistema linfatico, favorire il fenomeno di Koebner e l'apparizione di tumori sia benigni che maligni nelle zone tatuate.
Certo, molto dipenderà dall'esperienza del tatuatore, le condizioni igieniche del luogo di lavoro e le cure personali dell'interessato da eseguire a posteriori.
Nonostante tutta questa accuratezza, secondo gli esperti, alcune complicazioni sono imprevedibili perché nascoste nelle stesse sostanze.
Gli inchiostri colorati
Di regola la maggioranza degli inchiostri utilizzati in ambito europeo ed elaborati con diversi ingredienti provengono dagli Stati Uniti. E secondo un informe speciale dell'Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche i pigmenti presenti nelle colorazioni non solo sono di bassa qualità e purezza, ma anche non autorizzati per essere impiegati nella cosmetica in generale.
Gli esperti europei affermano che i coloranti adoperati sono organici, quindi azoici. Dove la loro pericolosità per la derma risiede nella potenziale tossicità legata proprio alla struttura chimica degli elementi che compongono detti coloranti.
Ad esempio, per ottenere il colore rosso, si utilizza il solfuro di mercurio o l'ossido ferroso.
Per il giallo invece, il solfuro di cadmio, che da una parte è più tossico del piombo e del mercurio. E dall'altra ha elevate controindicazioni rispetto all'esposizione ai raggi ultravioletta. Per quanto riguarda il tradizionale nero, generalmente viene prodotto con ossa incenerite di animali o peggio con la glicerina.