La celiachia cambia i connotati: da oggi, infatti, viene riconosciuta come malattia cronica e non più rara. È quanto stabilito dal Ministero della Salute che, dopo 15 anni di burocrazia, ha aggiornato i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), ovvero le terapie che il servizio sanitario nazionale garantisce di fornire gratuitamente in tutte le regioni.
Che cos'è la celiachia?
La celiachia o malattia celiaca è un'infiammazione cronica dell'intestino tenue, scatenata dall'ingestione – da parte di soggetti geneticamente predisposti – di glutine, la frazione proteica alcool-solubile di alcuni cereali quali frumento, orzo, segale e avena.
La dieta senza glutine è l'unica terapia esistente per gli affetti da celiachia, e va seguita per tutta la vita.
In Italia sono 600mila i celiaci certificati e dichiarati, mentre secondo l'AIC (Associazione Italiana Celiachia) la stima dei pazienti non diagnosticati – spesso a causa di una sintomatologia quasi del tutto assente – è pari al 30% della popolazione italiana. Un numero, insomma, destinato a crescere, che conferma la condizione di cronicità e non di rarità della malattia in questione.
Nuovi vantaggi per i celiaci
Da oggi i pazienti affetti da intolleranza permanente al glutine potranno godere di diversi vantaggi. La sola certificazione della diagnosi da parte di un medico specialista garantirà specifiche esenzioni e prestazioni ambulatoriali, nello specifico "tutte le prestazioni sanitarie appropriate per il monitoraggio della malattia, delle sue complicanze e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti".
Ancora da stabilire se ciò avverrà a titolo gratuito o con il pagamento di un ticket. "Bisognerà vedere quale sarà la gestione autonoma delle regioni e molto dipenderà anche dalle risorse economiche a disposizione a livello locale", ha dichiarato Caterina Pilo, direttore generale dell’AIC.
Rimane invariata l'erogazione di prodotti senza glutine fino al raggiungimento di un tetto massimo di spesa mensile che in età adulta è pari a 99 euro per le donne, e 140 per gli uomini.
Altre sei nuove patologie dichiarate croniche
La LEA ha cambiato i connotati ad altre 6 patologie che, classificate ora come croniche, godranno del diritto all'esenzione: sindrome da talidomide, osteomielite, patologie renali, rene policistico autosomico dominante, endometriosi allo stadio moderato e grave, e broncopneumopatia cronico ostruttiva moderata, grave e molto grave.