E' stato pubblicato 2 giorni fa nella Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale 9.12.16, "Indicazioni dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattiero caseari" che regola l'indicazione dell'origine del latte e dei suoi derivati. Il tanto atteso decreto entrerà in vigore a metà aprile ed comporterà l'obbligo di riportare la provenienza della quasi totalità dei prodotti a base di latte. L'etichetta ci consentirà finalmente di conoscere l'esatta origine del latte che viene utilizzato nella produzione di latticini, burro, yogurt e creme spalmabili e di tanti altri derivati.

Dovrà essere indicata esattamente la tipologia del latte, vaccino, caprino, ovino e di bufala, oltre alle già presenti diciture fresco e a lunga conservazione. Ricordiamo che il latte fresco è pastorizzato, ovvero subisce un trattamento termico a temperature di circa 78-80 °C per 4-5 secondi, per distruggere la gran parte dei germi patogeni, mentre l'UHT, o a lunga conservazione prevede una vera e propria sterilizzazione, ad altissime temperature per lasso di tempo superiore.

Anche il paese di mungitura e di trasformazione o trattamento dovrà essere indicato, e se si utilizzano miscele di latte proveniente da paesi UE o non UE, questo dovrà essere specificato.

Dop e biologico

Gli alimenti già registrati come prodotti tipici, ovvero DOP, IGP, STG e quelli biologici, non sono inclusi nel decreto in quanto già da tempo riportano tutte le informazioni sulla provenienza delle materie prime.

La Puglia vince la guerra del latte

Il decreto risponde ad una campagna promossa dalla Coldiretti Puglia, che da anni si batte per far riconoscere il giusto merito ai prodotti pugliesi ed italiani contro il dilagare del falso made in Italy che, dopo aver preso piede all'estero, sta minacciando anche i nostri prodotti di qualità decisamente superiore.

Di tanti cartoni di latte venduti in Italia, più della metà ha origine straniera, così come la gran parte delle mozzarelle e cagliate presenti sul mercato della grande distribuzione.Un primo grande successo per gli allevatori italiani che si spera abbia un seguito in breve tempo.