Il Guardian ha recentemente pubblicato i risultati di una ricerca condotta da alcuni studiosi inglesi sul cervello di alcuni ex calciatori affetti da demenza. Sembra che le botte in testa e i numerosi scontri in campo mettano in pericolo la Salute cerebrale. In soldoni, chi gioca a calcio a livello agonistico rischia squilibri mentali. Lo studio portato avanti da un gruppo di ricercatori della Queen Square Bank per gli studi neurologici, presso la University College London Institute of Neurology, si è concentrato su sei giocatori che sono stati colpiti dalla demenza.

I risultati non hanno lasciato spazio a dubbi.

La presunta correlazione con l'encefalopatia traumatica cronica

Dall'autopsia effettuata sui corpi di ex calciatori, un'equipe di ricercatori inglesi ha scoperto che tutti erano stati bersagliati dal morbo di Alzheimer, mentre i due terzi da encefalopatia traumatica cronica, una patologia degenerativa che sarebbe correlata alle continue botte in testa. Una persona che gioca a calcio a livello agonistico, però, non può certamente schivare colpi e scontri. Gli esperti inglesi hanno esaminato i calciatori dopo la loro morte perché la collocazione delle suddette patologie degenerative, connotate dalla formazione di masse granulose di determinate proteine nel cervello, può essere individuata solo successivamente al decesso.

La studiosa Helen Ling ha affermato che le risultanze dello studio mostrano una possibile correlazione tra colpi in testa ed encefalopatia traumatica cronica.

La necessità di esaminare il cervello di altri calciatori

Il Guardian ha riportato che i risultati della recente sperimentazione inglese non sono stati condivisi da diversi ricercatori, secondo cui non sussistono risultanze inconfutabili sul legame tra il gioco del calcio e il rischio di patologie degenerative e, quindi, demenza.

In verità, la stessa Ling e i suoi colleghi hanno precisato che saranno necessari altri studi per confermare i recenti risultati. Insomma, dovranno essere esaminati attentamente altri calciatori che hanno abbandonato definitivamente l'attività agonistica. Il rapporto tra botte in testa ed insorgenza della demenza, comunque, è stato oggetto di innumerevoli studi, negli ultimi anni.