Come ogni anno, nell'ultima domenica di marzo, è entrata in vigore l'ora legale che si protrarrà per i prossimi 7 mesi. L'ora legale prevede un'ora di sonno in meno. Soprattutto nei primi giorni, potrà provocare un problema di adattamento, principalmente da parte dei bambini.

Intanto si tratta di una convenzione che consiste nello spostamento in avanti di un'ora delle lancette, che è fissato sempre alle due di notte. Esaminiamo più nel dettaglio quali effetti può comportare sul nostro organismo un'ora in meno di sonno.

Ora legale: come abituarsi gradatamente

In particolare, il pediatra Italo Farnetani ordinario alla Libera Università Ludes di Malta, ha precisato che ad avere difficoltà di adattamento potrebbero essere soprattutto i bambini. L'esperto sottolinea che, per i più piccoli, l'ora legale: "avrà l'effetto di un viaggio da Milano a Londra, con i disturbi legati al jet lag". Nello specifico il medico ha spiegato che, per abituare i bambini al nuovo orario, è necessario seguire qualche utile accorgimento.

L'esperto sottolinea che i genitori commettono l'errore di mandare i bambini a letto come al solito. Così facendo, però, il ritmo circadiano del bambino faticherà molto ad abituarsi al nuovo orario. Il pediatra illustra il concetto con un esempio pratico: se il bambino è abituato ad andare a letto alle 21, è sbagliato farlo addormentare alle 20 per abituarlo all'ora legale.

In questo modo, infatti, l'orologio biologico del piccolo andrà in tilt perché, a causa della troppa luce, faticherà ancora di più a prendere sonno. Il segreto sta invece nell'accompagnarlo a letto un'ora dopo rispetto all'orario segnato sull'orologio. In pratica bisogna prevedere una sorta di tabella di marcia, in cui le ore di sonno andranno a scalare.

Così spiega il pediatra: "Domenica lo manderemo a dormire alle 22. Ma a partire dal giorno dopo e per tre sere successive, scaleremo di volta in volta 20 minuti dall'orario in cui il piccolo va a letto".

Con l'ora legale si dorme un'ora in meno. Ad avere problemi di adattamento non sono soltanto i bambini. Le persone più sensibili possono accusare sonnolenza, insonnia, difficoltà di concentrazione e mal di testa.