Alcune segnalazioni di consumatori hanno evidenziato uno scivolone della Pai: l'azienda si professa rispettosa dell'ambiente ma utilizza olio di palma per la produzione delle sue famose patatine fritte e si sa, l'uso dell'olio di palma è dannoso per l'ambiente in quanto favorisce il disboscamento di vaste aree convertite in massicce coltivazioni di palma. Questo quanto affermato da ilSalvagente sul suo sito, che ha analizzato le famose patatine dopo alcune segnalazioni dei consumatori.
Le colture intensive non favoriscono la sostenibilità mentre l'azienda si dice promotrice di attività ecosostenibili.
Tra le informazioni in etichetta ce n'è una che rassicura circa il rispetto per l'ambiente con la promozione della cosiddetta Agricoltura Blu. Questo tipo di agricoltura osserva pratiche agronomiche che portano al risparmio idrico, proteggono l'ambiente migliorando il suolo e riducono le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera. Purtroppo però uno dei partner più in vista che promuove questo tipo di agricoltura è la Monsanto, tristemente nota per aver diffuso il consumo di glifosato a livello mondiale. Nel sito della multinazionale della chimica c'è una pagina intera dedicata all'Agricoltura Blu, in cui si consiglia di controllare le coltivazioni, intervenendo con il famigerato Round Up, il diserbante a base di glifosato, prima di seminare.
Una nota negativa per il marchio Pai, che prima proprietà del gruppo Alivar- SME, è stato ceduto nel 1992 al gruppo Unichips-San Carlo dopo un precedente tentativo di cessione alla multinazionale americana Pepsico, poi fallito.
L'olio di palma ancora al centro di dibattiti
L'olio di palma, da mesi sotto accusa, è stato demonizzato da molti ma salvato in extremis da altri.
Che la sostanza sia più pericolosa di altri oli vegetali per la salute umana è assodato, ma non è ben chiaro quanto il clima di terrore che si è creato intorno al suo utilizzo sia fondato. Certo è, invece, il danno che le coltivazioni intensive di palme da cui si ricava l'alimento vegetale abbiano creato danni ingenti alla biodiversità mondiale.
Il grasso tropicale è poi considerato a rischio per la salute dei più piccoli: sotto i 5 anni dosi eccessive dell'olio raffinato causerebbero danni a testicoli e i reni. Anche i residui della lavorazione sono pericolosi e potenzialmente cancerogeni secondo gli studi dell'Efsa. Ciò che spinge i detrattori della sostanza alimentare ad evitarne il consumo è il suo elevato contenuto di grassi saturi, che raggiunge infatti il 50% se l'olio di palma deriva dai frutti e l'80% se è olio di palmisto, ovvero derivato dai semi.